SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si continua a parlare dell’ospedale unico di vallata, l’ipotesi proposta dalla Regione Marche che vedrebbe la fusione delle strutture ospedaliere di Ascoli e San Benedetto. Ma per Cittadinanzattiva la nuova struttura non sarebbe la panacea per tutti i mali della sanità nel sud delle Marche. «Seppure una nuova realtà ospedaliera di vallata farebbe luccicare gli occhi a molti – si legge in un comunicato dell’assemblea territoriale del movimento – oggi riteniamo più utile verificare l’effettiva qualità assistenziale della sanità pubblica e privata nelle strutture esistenti. Ci viene comunque da pensare di fronte alle continue pressioni per un nuovo ospedale, quando invece la sanità regionale non riesce a far quadrare i conti nelle pastoie trasversali delle politiche generali».
Per Cittadinanzattiva la nuova struttura sarebbe un “miraggio favoleggiato da tempo e da più parti”, che non può offuscare le esigenze e i diritti di un hinterland sambenedettese che giocoforza fa la figura della “cenerentola” del sistema sanitario regionale.
«La gravissima penalizzazione programmatoria che la Zona 12 ha dovuto subire in tutti questi anni dovrebbe far vergognare tutti coloro, politici e non politici, che oggi pontificano progetti di alto livello assistenziale» continua il comunicato di Cittadinanzattiva. «Abbiamo particolarmente apprezzato il realismo del Direttore di Zona Petrone il quale appena insediato ha avuto il coraggio di dire come stanno le cose a San Benedetto». Un sistema sanitario dagli alti standard qualitativi, secondo il movimento, ha bisogno di professionalità degli operatori, di certezza nelle prestazioni sanitarie, di una verifica continua e di una programmazione a medio e lungo termine.