SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’esponente di Forza Italia Bruno Gabrielli critica il progetto di riqualificazione dell’intero quartiere Marina di Sotto, annunciato recentemente dal sindaco Gaspari. La riorganizzazione della zona passa ovviamente per la nascita della nuova piazza San Pio X, in cima alle priorità dei residenti da almeno due decenni. Gabrielli afferma che «prima di agire attraverso dei piani particolareggiati occorre creare un Piano di Struttura accettato e condiviso dai cittadini che investa l’intero territorio comunale».
A essere criticabile, secondo Gabrielli, è l’eventualità di una «sommatoria di interventi parziali o compartimentali che rischiano di somigliare tanto alla riproposizione in chiave rivisitata e corretta dei famigerati Prusst», quei programmi di riqualificazione urbanistica e di sviluppo sostenibile del territorio approvati dall’amministrazione Perazzoli nel 2001 e bocciati da quella Martinelli il 23 aprile 2002.
Gabrielli chiede al sindaco se c’è l’intenzione di proporre dei piani particolareggiati anche per altri quartieri della città. E’ noto che il grande ostacolo che ha impedito la realizzazione della nuova piazza San Pio X è stato il mancato esproprio dei terreni davanti la chiesa. Da alcuni mesi l’amministrazione comunale afferma di aver abbandonato la strada dell’esproprio, finora infruttuosa, e di voler seguire la strada degli accordi bonari con i privati. Una trattativa che, come affermato da Gaspari lo scorso 27 ottobre, è in stretto rapporto con il progetto di ridisegnazione dell’intero quartiere.
A questo punto Bruno Gabrielli si chiede se il comune intenda annullare la delibera del 26 maggio 2004 con la quale l’amministrazione Martinelli diede il via libera alle procedure di esproprio e approvò la variante al piano regolatore. Variante a cui seguì la preparazione di una serie di documenti tecnici richiesti dal settore Urbanistica della Provincia di Ascoli. «Questi documenti – chiede Bruno Gabrielli – sono stati preparati dagli uffici competenti ma non sono ancora stati inviati alla Provincia, nonostante l’inesistenza di qualsiasi successivo atto di giunta o di consiglio comunale che annulli o interrompa la volontà di realizzare tramite esproprio la piazza di San Pio X». Qual è il motivo, chiede Gabrielli, che giustifica questo mancato invio? Perché non è stata annullata la delibera del 2004 che dava il via all’esproprio?