SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questa sera presso l’Hotel Excelsior si svolgerà l’ottava festa incontro per la solidarietà organizzata da Quelli del 1959. La serata, che inizierà con una cena e proseguirà con una lotteria, ha lo scopo di raccogliere le prime donazioni destinate ad un fondo per la salute di coloro che ogni giorno, presso l’ambulatorio allestito nella sede della Caritas di San Benedetto del Tronto, usufruiscono della consulenza medica offerta da alcuni dei 40 medici dell’Associazione medici cattolici. Alla festa, alla quale interverrà anche il sindaco Giovanni Gaspari (anche lui del 1959), sarà presentato il progetto di solidarietà che nasce come risposta ad una richiesta di aiuto.
Umberto Silenzi, della Caritas Diocesana, ci fa sapere che «ogni mese almeno trecento persone si rivolgono a questi medici e spesso le loro problematiche richiederebbero l’impiego continuato di farmaci, a volte molto costosi, che rientrano nella “fascia C”», ossia quella dei medicinali non mutuabili; usa il condizionale perché sa bene che questi pazienti dovrebbero curarsi ma non possono, perché non hanno soldi per comprarsi le medicine.
Quelli del 1959 hanno allora pensato ad aprire un fondo destinato all’acquisto dei farmaci di “fascia C” prescritti agli assistiti dai medici operanti presso l’ambulatorio di via Madonna della Pietà. A quest’iniziativa potranno contribuire non solo gli invitati alla festa, circa 1300 persone appartenenti alla classe del 1959, ma tutti. Infatti, dalla prossima settimana, in ogni farmacia di San Benedetto del Tronto e dei comuni limitrofi e in ogni chiesa della diocesi saranno esposti dei salvadanai in cui ognuno di noi potrà lasciare la propria donazione, dando una mano come può. Quelli del 1959, come la vicepresidentessa Mara Vena ci fa sapere, credono di riuscire a portare avanti il progetto per almeno un anno ma sperano, con l’aiuto di tutti, di proseguire a oltranza.
Gli operatori della Caritas Diocesana, i medici volontari e soprattutto i pazienti ci chiedono aiuto; non si può lasciar solo chi si trova nelle condizioni di non poter neanche salvaguardare la propria salute mentale e fisica perciò rispondiamo.