SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da quando a Porto d’Ascoli è in vigore il vincolo parziale di non edificazione imposto dal Pai (Piano di assetto idrogeologico), nelle casse comunali si è aperto un buco di almeno tre milioni di euro a causa delle mancate entrate per gli oneri di urbanizzazione. «Se il vincolo all’edificazione rimarrà così rigido – annuncia il sindaco Giovanni Gaspari – avremo due possibilità. Ridurre i servizi offerti dal Comune oppure aumentare la pressione fiscale». Questo buco finanziario incide sui fondi disponibili per le opere di manutenzione di strade, marciapiedi e fognature.
«Nel 2005 sono entrati nelle casse comunali meno di tre milioni di euro per gli oneri di urbanizzazione –continua il sindaco – prima del vincolo imposto dal Pai il Comune ricavava dai cinque ai sette milioni di euro dalla applicazione della legge Bucalossi».
Il Comune sta realizzando alcuni interventi per ridurre il rischio di esondazione del Tronto. Pulizia dei piccoli sottopassi sotto la ferrovia, realizzazione di un canale di scolo nel terreno della ditta Bollettini per permettere il deflusso delle piene del fiume verso la zona Sentina. Anche il sottopasso ciclabile recentemente inaugurato in via dell’Airone permette di ridurre il pericolo di eventi drammatici come l’alluvione del 1992. Se l’Autorità di Bacino idrogeologico del Tronto darà una valutazione positiva su questi interventi, il territorio di Porto d’Ascoli verrà giudicato meno a rischio di esondazione e quindi potranno ripartire i cantieri edilizi.
Il bisogno di dare sicurezza idrogeologica a una vasta area cittadina, dunque, si coniuga anche con un beneficio economico per le casse comunali. Gaspari lo ha spiegato esplicitamente ai cittadini dei quartieri Porto d’Ascoli Centro e Mare-Sentina, nel corso di un incontro per la preparazione del bilancio partecipato.
Nei mesi scorsi è stato realizzato uno studio idraulico che analizza gli effetti di una eventuale piena del Tronto, valutando le possibilità di deflusso dell’acqua verso la zona Sentina. Nel 1992 il ponte ferroviario rappresentò una specie di tappo che deviò l’acqua verso la zona ovest di Porto d’Ascoli, invece di consentirne il deflusso nelle campagne della Sentina. Il nuovo ponte ferroviario, dunque, rappresenta l’opera più importante da realizzare nel medio termine.
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Non penso che la gestione finanziaria del Comune debba reggersi sulla Bucalossi, perché quando non ci sarà più spazio per costruire il problema si ripresenterà (a meno che non si costruisca sopra il cemento), ponendo in evidenza quanto la gestione finanziaria debba funzionare diversamente. Occorre, quindi, valutare attentamente tutti i capitoli di spesa e, eventualmente, togliere quel che non è necessario, oppure fare delle correzioni. Tutto quel che si spende va in servizi essenziali? Non sono contrario ad un aumento delle imposte se queste si tramutano in servizi fondamentali, ma perdere quel po’ di territorio che c’è rimasto è farsi… Leggi il resto »