SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La segreteria telefonica del Numero Verde Terza Età 800214034 verrà riparata e non si dovrebbero più verificare quei disservizi segnalati nei giorni scorsi anche dal nostro giornale (vedi). Al momento di lasciare messaggi vocali, infatti, una voce elettronica segnalava la mancanza di spazio nella memoria del sistema.

Il danno è stato riparato e gli interventi richiesti e non effettuati sono stati portati a termine, assicura l’assessore alle politiche sociali Loredana Emili. Attualmente un funzionario comunale riceve le chiamate degli anziani che non usufruiscono dell’assistenza domiciliare. Poi le chiamate vengono smistate agli operatori, che sono dipendenti della cooperativa “La Picena” e quindi del Centro Sociale Primavera.

Il servizio, precisa l’assessore Emili, continuerà a essere gestito dal Comune. Ma l’operatore telefonico probabilmente verrà spostato presso il Centro Sociale Primavera. Ciò forse non soddisferà il capogruppo di An Pasqualino Piunti, che ha criticato nei giorni scorsi questa eventualità, ma secondo l’amministrazione comunale si tratta della soluzione logisticamente migliore. E’ inutile, spiega la Emili, che il Comune riceva telefonate per interventi che devono poi essere compiuti da personale del Centro Primavera. Meglio chiamare direttamente il Centro.

Ma se si verificassero spiacevoli “disguidi”, una volta che verrà presentato al Comune il rendiconto mensile delle chiamate ricevute e degli interventi fatti? I dubbi di Piunti, anche se indirettamente, lasciano intendere proprio questo. Che il Comune “perda il controllo” di un servizio di utilità pubblica.

La Emili tronca sul nascere questi dubbi e risponde: «Se controlleremo il Centro Primavera? Siamo abituati a fare controlli a campione verificando che i servizi rendicontati vengano effettuati bene».

Nei giorni scorsi l’addetta allo smistamento non ha lavorato per due giorni causa malattia e non è stata sostituita per mancanza di personale. La Emili assicura che verificherà i tabulati telefonici del 2005 e del 2006 e potenzierà il personale attingendo dai fondi che verranno stanziati nel bilancio previsionale.

Fino al febbraio 2006 la Cooperativa “La Picena” impiegava tre ragazzi del servizio civile. Poi, a causa del blocco delle assunzioni, il Comune li ha sostituiti con gli operatori della Cooperativa, che già si occupavano dell’assistenza domiciliare agli anziani. Durante il periodo del commissario prefettizio Iappelli, l’ispettorato del lavoro negò a questi operatori di poter lavorare in Comune e perciò vennero trasferiti al Centro Primavera.