SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Criniti, sempre lui: è indubbiamente il giocatore simbolo della Samb dei primi anni 2000, per quel che è stato capace di fare in tre mezze stagioni in rossoblu. Dall’altare alla polvere: «il Maradona della C2», come lo definì Alessandro Gaucci al suo arrivo; fischiatissimo dopo Samb-Brescello 1-2 di campionato (e il giallo dello sputo sulla maglia!); eroe per il suo rendimento nei play-off (gol e assist contro il Rimini, assist incredibile nella trasferta vittoriosa in Romagna, ancora gol contro il Brescello); quindi oggetto misterioso l’anno successivo (C1, 2002-03) quando, infortunato, arrivò l’ultimo giorno del mercato di gennaio e disputò soltanto i 45 minuti del secondo tempo di Pescara-Samb 2-0, quando trasformò la squadra spaurita del primo tempo (e se non ci fosse stato l’arbitro Giannoccaro…). Infine, l’anno successivo, messo fuori squadra dall’accoppiata Trillini-Gaucci e venduto alla Lodigiani a gennaio.
In tutto, in campionato, appena 20 partite (5 gol), che però sono bastate a farlo diventare un tifosissimo rossoblu, anche perché vive, felicemente, proprio a San Benedetto.
Bei ricordi? Sì, e nessuno sa quali sono le possibilità di questo “vecchietto” che, a 36 anni, si è rimesso ad allenarsi con la Samb: è vero, ci sono calciatori che alla sua età ancora sono in Serie A, ma la parabola di Criniti è parsa inesorabilmente in discesa: dopo la Lodigiani (C2), eccolo a Varese (Eccellenza) e quindi in basso, con la Sangiorgese e la Sorianese. Adesso ha anche qualche chilo di troppo: gli allenamenti basteranno per rimetterlo in sesto? Tutti, anche lui, hanno dei dubbi. Però non ci stupirebbe se la società lo contrattualizzasse a presenza (tante partite, tanti soldi). Sicuramente mai da titolare, perché non reggerebbe mai i novanta minuti.
Fatto sta che la tifoseria si è già divisa: «Vai Totò, siamo con te, è dura ma puoi farcela! La tua esperienza può solo fare bene ai ragazzi e all’ambiente» ha scritto un tifoso, subito però contestato: «Criniti è una prima donna. Se poi lo si paga a gettone è lecito pensare che voglia giocare tutti le domeniche per guadagnare il più possibile. E poi è completamente fuori forma» ha commentato un altro nostro lettore.
Chi avrà ragione?