SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dall’11 al 13 ottobre si svolgerà il convegno sul tema “La guerra di ieri e di oggi nei suoi aspetti multidisciplinari”, organizzato dall’Università di Camerino con il contributo del Consorzio Universitario Piceno, della Provincia di Ascoli e dell’Università di Macerata. Le prime due giornate si terranno presso l’auditorium della biblioteca comunale, la terza giornata invece si svolgerà ad Ascoli, presso l’auditorium della Fondazione Carisap in Rua del Cassero. Fino a ieri il programma prevedeva che la terza giornata del convegno si svolgesse a San Benedetto, infatti il programma che trovate in formato pdf nei documenti allegati non è aggiornato perché la modifica è stata decisa all’ultimo momento e gli organizzatori non hanno modificato la locandina.
Fra i relatori del convegno ci sono docenti delle Università di Bologna, Milano, Pisa, Camerino, Brescia e Siena; giovedì alle 16:00 interverrà Luciano Violante, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. Fra i giornalisti, segnaliamo Ennio Remondino della Rai, Enzo Modugno del “Manifesto” e Sigfrido Ranucci, direttore Tg-News 24, che interverranno venerdì 13 ottobre.
Lo scopo del convegno non è l’esame della guerra come fenomeno bellico in sé, quanto l’analisi della pluralità delle sue implicazioni nella società e la riflessione sul significato da attribuirle nella storia dell’uomo.
«E’ sempre più evidente che gli eventi bellici debbano essere considerati come un fenomeno multidimensionale, nel senso che occorre valutare i diversi ambiti militari, economici, politici e culturali – spiega la professoressa Catia Eliana Gentilucci, organizzatrice dell’evento – e multifunzionale poiché non riguarda solo l’impiego delle forze, ma anche il loro uso potenziale nella gestione delle crisi e nelle operazioni di peacekeeping».
Il nuovo approccio allo studio dei fenomeni bellici si fonda sulla necessità di individuare le azioni e gli effetti diretti e indiretti che possono manifestarsi dall’applicazione di strumenti militari, diplomatici, psicologici ed economici.
«Attualmente – continua la Gentilucci – la necessità di applicare all’analisi dei fenomeni bellici un approccio di più ampio respiro è resa ancor più evidente dalla presenza della globalizzazione e della finanziarizzazione dei mercati che hanno condotto a intensificare le connessioni politiche, economiche e culturali tra nazioni. Da queste considerazioni è nata l’idea di organizzare un convegno che tenga conto della multidisciplinarietà del fenomeno guerra». Al convegno parteciperanno economisti, sociologi, giuristi, storici e militari che avranno l’occasione di confrontarsi sul tema. «La speranza – conclude Gentilucci – è quella di raggiungere un confronto tra diversi ambiti disciplinari su un fenomeno che è insito nell’evoluzione della struttura socio-economica di ogni società».