SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’università a San Benedetto è una presenza bene avviata ma da consolidare. Guai a pensare di aver raggiunto un traguardo con l’apertura di corsi come quelli di Biologia dell’Università di Camerino e di “Economia, mercati e gestione di impresa” dell’Università Politecnica delle Marche.
Il nostro atteggiamento mentale deve invece essere quello di chi si prefigge obiettivi che poi devono essere raggiunti, a beneficio dell’intera collettività.
In che senso? Ebbene, entro la fine dell’anno verrà ufficialmente istituito il “Parco Marino del Piceno”. Lo sviluppo economico della città è due volte fondato sul mare: sia per la pesca, che per il turismo. Per questo non possiamo non interrogarci sulla chiusura del corso universitario in Acquacoltura dell’Università di Camerino, su cui l’amministrazione comunale aveva investito non poco, in anni ahimé lontani.
Un corso come quello era un esempio lampante di ciò che vuol dire un obiettivo a beneficio dell’intera collettività, è un indirizzo di laurea di cui l’economia locale avrebbe beneficiato direttamente. Un corso, inoltre, che aveva raggiunto subito una certa fama tra i sambenedettesi. Molti restano convinti che esso sia ancora attivo: molti ragazzi che vogliono iscriversi all’università cercano informazioni sul corso di Acquacoltura, che ovviamente non trovano.
Devono quindi orientare la propria scelta su altri corsi di laurea.