SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Uniti per riaccendere una vita umana che sta per spegnersi. E’ questo l’obiettivo prioritario del progetto avviato dalla Federfarma provinciale e dal Consorzio turistico Riviera delle Palme. L’intesa tra le due organizzazioni punta così a ridurre il crescente fenomeno delle morti improvvise provocate da arresto cardio-circolatorio, promovendo l’acquisto di defibrillatori automatici e realizzando percorsi formativi per l’apprendimento del suo utilizzo e delle manovre di rianimazione. Un sistema di ‘salvataggio’ particolarmente utile a San Benedetto, dove nel periodo estivo si registra una grande affluenza di turisti.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina alla stampa. Il primo step del progetto prevede la dotazione di defibrillatori e la formazione del personale degli organi istutuzionali e di tutte le strutture ad alta affluenza di pubblico. All’iniziativa hanno aderito anche le forze di polizia locali, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che potranno così utilizzare i macchinari nell’adempimento del loro quotidiano servizio di controllo e prevenzione sul territorio, dopo un aver svolto un adeguato corso di preparazione.
L’acquisto dei defibrillatori sarà agevolato grazie all’opera di sensibilizzazione che il Consorzio Riviera delle Palme svolgerà nei confronti degli enti pubblici e degli operatori turistici del territorio. Le farmacie private provvederanno in proprio alla fornitura degli apparecchi.
«Questo progetto – ha spiegato il presidente del Consorzio Riviera delle Palme, Marco Calvaresi – ha un grande valore sociale. Il compito del Consorzio non è solo quello di promuovere il turismo in Riviera ma anche quello di portare benessere e dare tranquillità a tutti. In tal senso è fondamentale il contributo delle forze dell’ordine».
Elio D’Angelo, direttore del 118, ha illustrato i vantaggi che porterebbe un maggiore utilizzo dei defibrillatori automatici: «Ogni anno una persona su mille è colpita da arresto cardio-circolatorio. E’ bene sapere che la cosiddetta morte cerebrale si verifica trascorsi 10 minuti dall’arresto cardiaco. Per questo si rende necessario l’intervento di un esperto che entro 5-6 minuti al massimo pratichi le manovre di rianimazione. Purtroppo oggi non ci sono le risorse economiche per garantire il soccorso necessario a tutti. Da qui nasce l’esigenza della collaborazione della popolazione civile, sull’esempio di quanto avvenuto nel ’95 a Seattle, dove fu consentito al pubblico l’utilizzo dei defibrillatori automatici. Questi macchinari sono sicuri e sono in grado di riconoscere se un ritmo è o meno defibrillabile. C’è, inoltre, una normativa apposita che prevede il loro utilizzo da parte di quei cittadini che hanno fatto un corso autorizzato dagli enti competenti».
Pasquale D’Avella, presidente della Federfarma provinciale, ha posto l’accento sul ruolo di supporto delle farmacie al 118: «Cercheremo di fornire un contributo concreto con un maggior utilizzo dei defibrillatori e rafforzando la nostra presenza sul territorio. Sono già molte le farmacie della Zona territoriale 12 che hanno aderito all’iniziativa: tra queste Loggi e Adriatica a San Benedetto, Rivosecchi a Grottammare, Strozzieri ad Acquaviva, Tribotti e Roncarolo a Centobuchi, Rocchegiani e Tamburrini a Cupra Marittima».
Il consigliere regionale Sandro Donati ha sottolineato la rilevanza sul piano sociale del progetto promosso dal Consorzio turistico e dalla Federfarma: «In un territorio come il nostro, votato prevalentemente al turismo, iniziative di questo genere hanno una grande importanza, tanto più se non gravano economicamente sul bilancio della sanità regionale, che in questo momento non è in grado di far fronte a tutte le esigenze della popolazione marchigiana».
Il dirigente del Commissariato di Polizia, Marco Fischetto, e il capitano dei Carabinieri, Giancarlo Vaccarini hanno garantito il proprio sostegno al progetto. Molti nostri operatori – ha spiegato quest’ultimo – hanno già l’addestramento necessario per effettuare le manovre di rianimazione. Il mio auspicio è che la dotazione di defibrillatori non sia limitata solo in ambito cittadino ma coinvolga nel tempo anche le altre realtà del territorio».
La preparazione necessaria per apprendere l’utilizzo dei defibrillatori e delle manovre di rianimazione cardio-polmonare sarà fornita dai corsi di formazione promossi dal Centro di formazione Emergenza della Zona territoriale 12. «Per il personale non sanitario – ha spiegato la responsabile del servio, Stefania Ciccarani – è previsto un corso teorico-pratico di 5 ore, per i farmacisti sarà invece di 8 ore. Superato l’esame finale, si potrà ottenere l’autorizzazione della Centrale Operativa».
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