SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La presentazione dei “semafori intelligenti” attivati sulla ss16 non si è limitata agli ordinari discorsi politichesi. Nel contesto di una conferenza stampa molto atipica all’interno di un autobus in movimento il sindaco Gaspari e il vicepresidente della Regione Luciano Agostini hanno preso al balzo l’occasione data dalla presenza di alcuni tecnici Start per chiarire a loro e alla città la propria opinione sui vertici dell’azienda, in particolare sul presidente Emidio Camaioni e sul direttore Nazzareno Trevisani. «Devono dimettersi – Gaspari dixit – a causa di un mancato rispetto di indicazioni politiche date».

Si parlava di inquinamento da polveri sottili, di mobilità alternativa, di sforzi congiunti di Provincia e Comune di San Benedetto. Si parlava di autobus alimentati a metano e delle difficoltà nella realizzazione di un impianto di rifornimento all’interno del deposito di via Mariani. Si parlava dell’eventualità di una convenzione con un altro distributore, per velocizzare le lungaggini e dotare la città di San Benedetto di mezzi pubblici meno inquinanti. Si parlava degli otto autobus della Start alimentati a metano e attivi nella città di Ascoli, in ragione – spiegava un tecnico della Start – della vicinanza strategica con il deposito di Marino del Tronto.

Ascoli non ha un elevato livello di polveri sottili nell’aria come lo ha la città cugina, Ascoli ha otto nuovi autobus a metano appena acquistati, San Benedetto ha otto mezzi euro 3 su un parco di 12 autobus. La Start, secondo Giovanni Gaspari e Luciano Agostini, deve capire chiaramente che deve rispettare alcune priorità. E distribuire più equamente le innovazioni anti-inquinamento fra i due maggiori centri. «C’è una palese inadeguatezza del presidente Emidio Camaioni – ha affermato Gaspari – non è assolutamente in sintonia con le problematiche del nostro Comune. Si può quasi dire che le uniche azioni da lui indirizzate abbiano persino portato nocumento. Per questo lo invito a rassegnare le dimissioni».

Va precisato che adottare gli autobus a metano non può ovviamente essere visto come la cura miracolosa contro la concentrazione di polveri sottili nell’aria. Si tratta di un contributo alla causa, importante forse più simbolicamente che sostanzialmente. L’invettiva di Gaspari è sembrata più che altro basata su ragioni di principio. Il presunto privilegio accordato al capoluogo di provincia per quanto riguarda la dislocazione dei servizi, per esempio. E l’operato di chi questi servizi li gestisce.