CASTEL DI LAMA –  Domenica 17 settembre presso il Parco Bioenergetico del Borgo Storico Seghetti Panichi di Castel di Lama, si inaugura la collettiva Natura:morte e resurrezione, curata da Marisa Vescovo.  Il tema verterà sulla trasformazione e sulla distruzione svolta dall’uomo ai danni della Natura. Sfondo naturale il parco, realizzato per volere della Famiglia Seghetti Panichi dal botanico tedesco Ludwig Winter tra il 1875 e il 1890.

Il percorso bioenergetico del Parco Storico Seghetti Panichi è un cammino che unisce le aree terapeutiche individuate all’interno del parco. Vari tipi di specie vegetali tipicamente mediterranee (palme, lecci, ulivi, ecc.) possiedono caratteristiche positive per l’uomo: è risaputo, infatti, che la loro corretta collocazione genera specifiche influenze sui vari organi e sulle funzioni biologiche (sistema immunitario, nervoso e cardiocircolatorio, fegato, tiroide).

Installazioni, sculture, fotografie di artisti giovani e grandi nomi dell’arte che diventano anche un’occasione per rendere un omaggio a Joseph Beuys nel ventennale della morte del grande artista tedesco, straordinaria figura-chiave dell’arte e della cultura europea degli anni Settanta, fondatore del partito dei “Verdi” in Germania, politico, artista, ecologista, visionario.

Tra gli artisti partecipanti, l’americano Denis Oppenheim, esponente di spicco della Land Art e gli italiani Luigi Mainolfi, Vettor Pisani, Nino Migliori, Giuseppe Penone, Piero Gilardi, Vittorio Messina e Piero Fogliati.
Altre proposte uniche ed originali per materiali e idee, legate al tema del rapporto/conflitto fra Uomo e Natura, vengono presentate da giovani artisti emergenti tra i quali la canadese Margot Quan Knight e Jan Van Oost, gli italiani Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Paolo Grassino, Paolo Consorti, Enrica Borghi.

“Tra gli scopi dell’iniziativa – spiega la curatrice Marisa Vescovo – c’è quello di sottolineare la violenza devastante che stanno subendo ormai da anni la natura e l’uomo stesso, le mutazioni negative della vegetazione, la scomparsa di specie botaniche e animali. Tutto ciò può e deve essere fermato, e anche attraverso l’arte si può rilanciare una sensibilità diversa rispetto al mondo, all’ambiente in cui viviamo, alla bellezza stessa primordiale del Creato.”

Dal 17 settembre al 5 novembre 2006. Orari apertura: dalle 12.00 alle 18.00 chiuso il lunedì. Ingresso gratuito. Per informazioni: 334.8991218