SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  I pescherecci tornano in mare, dopo quasi un mese di stop per il fermo biologico decretato dal Governo. Con la ripresa dell’attività ittica, torna il timore per la pesca ‘selvaggia’, che, contravvenendo alle normative, prende di mira i pesci di piccola taglia. Per scongiurare questo pericolo, l’assessore comunale all’ambiente, Paolo Canducci lancia un appello agli operatori del settore: «Anche quest’estate, come la classica ciambella di salvataggio, è giunto il fermo biologico. Tutti ai box in attesa della moltiplicazione dei pesci. Ma come tutte le belle storie anche in questo caso arriva l’ultima pagina e, infatti, si riparte! Purtroppo questa storia non ha un lieto fine, poiché ogni anno, con la ripresa dell’attività di pesca, si assiste impotenti a una vera e propria strage di pesci d’ogni misura, in barba a tutte le normative vigenti».

Per Canducci la pesca ‘fuorilegge’ non porta benefici agli operatori ittici ma ha solo ripercussioni negative sulla loro attività: «Questo triste fenomeno, oltre ad avere effetti devastanti sulla popolazione ittica, ha un effetto boomerang per gli operatori del mare che, in questi giorni di vacche grasse, vedono i prezzi scendere a livelli bassissimi con scarsi guadagni e soprattutto sferrano un colpo fatale a quello che sarà il loro luogo di lavoro per gli altri dodici mesi dell’anno, diminuendo sensibilmente il potenziale di pesca».

L’appello dell’assessore agli ‘storici’ uomini di mare di San Benedetto è accorato: «Il mio è un appello a tutti coloro che da sempre hanno dato e continuano a dare un contributo enorme a questa città, in termini di ricchezza e di vite umane, affinché a partire da quest’anno fermino la strage dei pesci, limitandosi a riportare a terra una quantità e una qualità di pescato tale da garantire sia un adeguato guadagno che la pesca per i prossimi mesi. Sono certo che le mie parole non cadranno nel vuoto, in caso contrario invito chi di competenza a vigilare affinché non giunga sul mercato pesce di piccolissima taglia.