ALBA ADRIATICA – L’annessione dei comuni della Val Vibrata alla Provincia di Ascoli non s’ha da fare. Questa la ‘sentenza’ emessa oggi dal presidente della Provincia di Teramo, Ernino D’Agostino, che boccia senza appello la proposta-choc lanciata dal sindaco di Alba Adriatica Valerio Caserta. «La  presa di posizione del sindaco di Alba Adriatica – afferma il presidente D’Agostino – che ha sollevato un polverone decisamente eccessivo, va rapidamente derubricata a provocazione estiva. Anche alla luce delle posizioni espresse dagli amministratori della Provincia di Ascoli, ai quali ci lega un forte rapporto di collaborazione, è del tutto evidente che non c’è spazio per spinte secessionistiche che nulla hanno a che fare con la soluzione dei problemi reali della Val Vibrata». Il presidente D’Agostino non nega la fondatezza delle rimostranze del sindaco Caserta, che ha lamentato a più riprese la scarsa considerazione della Provincia di Teramo rispetto ai problemi dei centri della Val Vibrata, ma aggiunge: «Il malessere di cui parla il sindaco Caserta ha un fondamento effettivo, ma le soluzioni vanno ricercate da un lato attraverso lo sviluppo ulteriore della cooperazione tra le due province, già tradottasi nell’intesa sulla grande viabilità, nel Prusst piceno-aprutino, nell’attività dell’autorità di bacino del fiume Tronto, nell’intesa in via di perfezionamento sul conferimento dei rifiuti, e dall’altro lato nella capacità delle istituzioni locali di far pesare maggiormente le istanze relative allo sviluppo del territorio nel contesto dei programmi della Regione Abruzzo»

D’Agostino garantisce, in particolare, l’impegno della Provincia per la soluzione dei problemi della sanità: «Per il futuro della sanità pubblica teramana, giustamente al centro dell’attenzione di cittadini ed amministratori locali, continueremo a far sentire la nostra voce per assicurare la tutela dei presidi ospedalieri e dei servizi territoriali». Un’ultima ‘stoccata’ al sindaco Caserta: «Vorrei che prendesse atto che queste sono le vere esigenze alle quali dedicare l’impegno delle amministrazioni locali e abbandonasse pertanto le tentazioni di tipo propagandistico che appaiono velleitarie e del tutto prive di senso»