GROTTAMMARE – È passata anche la seconda serata del Cabaret Amore Mio!. Roberta Nanni e Savino Cesario a riproporre una gag comica in cui marito e moglie si punzecchiano, hanno rinnovato il giusto equilibrio. In scena altri sei concorrenti, ognuno con la sua attitudine particolare.

I tre finalisti sono: Corrado Boldi Cotti, di Ferrara. Ha interpretato uno studente liceale raccontando sé stesso attraverso le persone che frequentano il suo istituto; secondo finalista Marco Dondarin, bolognese, che ha interpretato un benzinaio sull’orlo di una crisi di nervi, e infine Bruno Raffaele, esplosivo napoletano. Per la finale ci saranno: Filippo Giardina, Attori di Prosak, Giampiero Lucchi – selezionati il 4 agosto – e Corrado Boldi Cotti, Marco Dondarin, Bruno Raffaele – il 5 agosto). Davvero bravi questi 6 finalisti, scegliere un unico vincitore sarà davvero dura…

Non da meno gli altri cabarettisti in gara ieri sera. Abbiamo iniziato con I Loungerie, un quintetto livornese formato da Elena Melillo, Alessandra Falca, Francesca Bianchi, Emiliano Dominacci e Maurizio Muzzi. Linea del cabaret musico/corale, con canti e balli molto ritmici, che entrano in testa.

Siamo passati ai tic esilaranti di Giampiero Sterpi, un comico bolognese che ha interpretato Bottazzi Gianfranco, rappresentante di caffè che, per convincere i suoi clienti, beve ogni volta anche lui del caffè. Peccato che riceva più di trenta clienti al giorno…

Infine il Duo Peppe e Ciccio, milanesi. Li abbiamo visti alle prese con un provino, con le domande che una persona può farsi quando aspetta di esibirsi, la voglia di fare anche se a volte si improvvisa, a ritmo di battute come: Qui cercano i talenti di domani! …E perché siamo venuti oggi allora?

Ad allietare la serata, abbiamo ormai imparato a conoscerli, i Bermuda Trio e Circus. Non si può altro che ribadire il concetto di virtuosi, capaci di passare da note alte a basse, da tonalità a tonalità. E di far ridere, con la chitarra. Ricordiamo che il Bermuda Circus è la fusione del trio Bermuda Acustic TrioGiorgio Buttazzo, Kasmin Giordano Urzino e Gabriele Monti – con lo show-man Andrea di Marco , con lo stesso Savino Cesario e con l’estroso Francesco Saverio Porcello. Bravi bravi davvero.

Una visita inaspettata quella di Domenico Lannutti e Bruno Nataloni, che sono tornati insieme sul palco del Cabaret per interpretare un inedito ed insolito duo cabaretttistico. Simpatici, forse un po’ da affinare, si sono divertiti ad approcciare con il pubblico, soprattutto con gli spettatori di prima fila: il Sindaco Luigi Merli, l’assessore Enrico Piergallini ed il presidente Massimo Rossi.

Personalmente non vedevo l’ora di vedere dal vivo una ragazza che forse è poco conosciuta perché non è passata – ancora – per programmi comici di prima serata, ma per chi ama il mondo del Cabaret è un viso conosciuto. Si tratta di Rita Pelusio, una ragazza oltre che valente, sicura sul palco e simpatica, completa in ogni aspetto. Il suo personaggio è davvero divertente e, anche quando fa ridere, è capace di stupire, suonando ad esempio molto bene il pianoforte.

Altro grande ospite della serata il grande Alessandro Fullin con la sua Professoressa di Tuscolano. Bravo, bravissimo, poche parole per questo personaggio che ormai tutti, anche ieri sera, hanno dimostrato di conoscere. Il Tuscolano è una lingua a sé, è come se fosse il latino, per intenderci. Ha le sue parole – formate solo dalle lettere che ha la parola TUSCOLANA, quindi non ha la i ad esempio – le sue declinazioni e i suoi NU-NUA TU-TUA SU-SUA.

A concludere la serata lo storico Paolo Hendel, che torna dopo vent’anni sul palco del Cabaret. Brillante come sempre nella sua satira, si è immaginato Prodi vestito da fricchettone ed ha fatto una dichiarazione: da quando al Governo non c’è più Berlusconi, il mestiere del comico è diventato davvero difficile…

Il 6 agosto è l’ultima giornata del Cabaret. Avremo il vincitore assoluto del concorso e molti altri ospiti: Herny Zaffa, il vincitore dell’anno scorso che subito è approdato a Zelig; Marco Marzocca, per intenderci il filippino di Zelig; Leonardo Manera, anche lui da Zelig ADRRRIANA FLUUUORO. Presente l’Arancia d’oro del 2006 Antonio Coracchione, altro zelighino, non ha bisogno di ulteriori parole se non di SILVIO!

Non poteva mancare l’arancia d’oro dello scorso anno, e l’ospite a sorpresa della finale il marchigiano Neri Marcorè.