GROTTAMMARE – Sembrerebbe una questione spinosa, quella sollevata da Raffaele Rossi di Allenza Nazionale, da Maria Grazia Concetti di Forza Italia e da Roberto Marconi dell’Udc. I tre consiglieri infatti, come si legge nel comunicato da loro inviato alla stampa, vorrebbero le dimissioni di Fausto Tedeschi, attualmente assessore ai lavori pubblici.

Cosa è successo? A quanto sostengono i tre consiglieri comunali Fausto Tedeschi vivrebbe in un’immobile che il Comune di Grottammare avrebbe acquistato dopo lo scioglimento dell’Opera Pia Costante Maria, nello specifico l’edificio dove prima si trovava il ricovero per anziani “Pelagallo”; dopo essere stato riconvertito a civile abitazione, gli appartamenti di quell’edificio sono stati dati in affitto a prezzi irrisori. Rossi, Concetti e Marconi affermano che per un appartamento di circa 90 mq più i balconi Tedeschi pagherebbe 550 euro l’anno di affitto, poco più di 45 euro al mese.

Un’operazione, quella della riconversione, comunque non prevista dal testamento di Giuseppe Ottaviani la cui volontà era esclusivamente quella di provvedere all’istruzione ed educazione delle fanciulle povere di Grottammare nelle strutture da lui messe a disposizione; qualora fossero mancate le premesse da lui dettate, allora tutte le sue proprietà sarebbero dovute essere cedute agli eredi designati o in alternativa al Comune di San Benedetto, come si legge dalle nostre inchieste e dal testamento da noi integralmente pubblicato. 

Sei mesi prima della scadenza del contratto di affitto, il 31.12.2005, l’amministrazione comunale, su cui ricadevano le responsabilità dopo lo scioglimento dell’Opera Pia, avrebbe dovuto mandare la comunicazione di disdetta agli affittuari per poter adeguare i canoni di affitto; in mancaza della lettera, costoro si sono visti automaticamenti rinnovato il contratto per altri 4 anni con il solo aumento ISTAT.

I consiglieri di opposizione chiedono quindi, ammesso che ci sia stato un errore da parte del Comune, le dimissioni dell’assessore, in quanto, secondo loro, avrebbe avuto «il dovere morale di tutelare il comune e avvisare l’amministrazione della imminente scadenza» del contratto di affitto di cui usufruiva egli stesso.