SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Polizia di Stato lo teneva d’occhio da settimane. E.I., classe 1961, pluripregiudicato sambenedettese, aveva stabilito come base dei suoi traffici un bar a Porto d’Ascoli. Prendeva i contatti con i clienti all’esterno del locale, dotato di numerosi tavolini e di un cortile “strategico”. Spesso vendeva le dosi di eroina direttamente davanti al bar, più raramente concludeva le sue trattative illegali allontanandosi o salendo in qualche autovettura.

«L’arrestato aveva scambiato il bar per il suo ufficio e da lì gestiva i suoi traffici illegali – commenta il dottor Fischetto, dirigente del commissariato di San Benedetto – lo abbiamo pedinato e abbiamo realizzato numerosi video che lo colgono in flagrante. Quando lo abbiamo arrestato i passanti si sono complimentati, erano stufi di uno spettacolo così poco edificante che si svolgeva senza soluzione di continuità di mattino, di pomeriggio e di sera. Ci tengo a precisare che il proprietario del bar è estraneo ai fatti».

Oltre alle riprese video degli agenti in borghese sono stati determinanti anche i cani dell’Unità cinofila della Polizia di Ancona. Nel momento dell’arresto, infatti, l’olfatto dei cani ha permesso di rinvenire alcune dosi di eroina nascoste all’interno delle fioriere nel cortile del bar. In tutto le dosi sequestrate sono cinque, ed è stata documentata la cessione di altre cinque dosi. I consumatori sono stati segnalati alla Prefettura dopo essere stati fermati dagli agenti in borghese e dovranno subire una serie di provvedimenti fra cui la verifica della patente di guida.

E.I. era noto alle forze dell’ordine locali ed era salito agli onori della cronache lo scorso gennaio, quando venne arrestato al confine fra Marche e Abruzzo; cercò di eludere un controllo nascondendo la droga in una scarpa lanciata dal finestrino della sua auto in corsa.