SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pasqualino Piunti, capogruppo consiliare di An, ex vicesindaco e assessore alle politiche sociali della città, risponde per le rime alle affermazioni del sindaco Gaspari e difende l’operato della vecchia amministrazione.

Gaspari ha accusato l’opposizione di aver contestato l’ordinanza sugli alcolici solo per fini strumentali. Come risponde?

«Credo che l’ordinanza possa avere anche una sua giustezza nel merito, però non credo che il problema dell’alcol fra i giovani vada affrontato con decisioni di questo tipo. I vetri lasciati sulla pista ciclabile e sulla spiaggia rappresentano la conseguenza di un problema più complesso. Pensare di risolvere il problema con un’ordinanza del genere equivale a leggere le ultime pagine di un libro credendo di poter fare a meno del resto».

Il sindaco ha puntato il dito sul fatto che quando il centrodestra è stato al governo della città ha tralasciato importanti decisioni di politica sociale, lasciando un vuoto che ora la sinistra deve colmare. Cosa avete fatto voi per risolvere il problema dell’eccessivo consumo di alcol fra i giovani?

«Noi abbiamo puntato su una politica di prevenzione capillare a partire dall’ultimo anno della scuola media inferiore, visto che la soglia di età per il primo consumo di alcol si abbassa sempre più. Gli operatori di settore sono stati nelle scuole e hanno illustrato i pericoli dell’alcol con l’ausilio di brochure e opuscoli; abbiamo favorito gli incontri fra questi operatori e le famiglie dei ragazzi a rischio. Il presidente regionale dell’Arcat (l’associazione dei club degli alcolisti in trattamento, ndr) ha elogiato il nostro modo di affrontare la problematica, il prefetto mi ha addirittura inviato una lettera di ringraziamento. Inoltre abbiamo potenziato il Servizio Risposte alcologiche, aderendo con entusiasmo al mese della prevenzione che si organizza l’aprile di tutti gli anni. Il responsabile nazionale Valentino Patussi è stato nostro ospite in convegni di spessore nazionale».

Veniamo alle politiche sociali. Gaspari sostiene che siete stati latenti per quanto riguarda alloggi popolari e contributi sugli affitti alle famiglie meno abbienti.

«Mi sorprende che il sindaco possa sostenere ciò. In realtà questa amministrazione non sta facendo altro che seguire quegli indirizzi che avevamo percorso noi. La passata amministrazione ha introdotto i contributi ad accesso diversificato e ha aumentato i fondi comunali nel capitolo di spesa previsto dal bilancio, nonostante che la Regione avesse deciso per una decurtazione dei contributi».

Per quanto riguarda le politiche culturali e gli interventi per i giovani, come giudica il vostro operato?

«La “Biennale Adriatica di arti nuove”, presentata in pompa magna dal Comune in questi giorni, è un’iniziativa alla quale noi abbiamo dato il primo impulso. Voglio ricordare che nel 2003 la prima edizione sperimentale ebbe un grande successo di pubblico: fra i vari siti scegliemmo anche il mercato ittico comunale e ci fu l’idea di realizzare un capannone grezzo per stimolare l’incontro di culture fra la veracità popolare del porto e l’arte contemporanea. La prima vera edizione, quella del 2004, ebbe richieste di partecipazione persino dall’India. Oggi, nel 2006, prendo atto che c’è una positiva volontà di continuare il progetto. E poi voglio anche ricordare che abbiamo realizzato il Centro Giovani al posto del Totem e Tabù».

In consiglio comunale avete contestato il finanziamento del Watershow e il contributo al Consorzio Turistico Riviera delle Palme. Perché?

«Dell’utilità del Watershow se ne potrà riparlare dopo il 26 luglio, quando lo spettacolo sarà andato in onda. Non ci convince il comportamento di Gino Troli, che all’inizio ha criticato duramente l’opportunità di questa spesa per il Comune e poi ha cambiato opinione. Riguardo al Consorzio mi chiedo come verranno impiegati i fondi del Comune e quali iniziative saranno giudicate meritorie. Chiediamo trasparenza e chiarezza, tutto qui».