GROTTAMMARE – Alla fine è prevalso il «senso di responsabilità verso la città, hanno avuto la meglio i nove anni di gestione che non possono essere cancellati con un colpo di spugna».
Amedeo Pignotti
, dopo un lungo tergiversare – un mese esatto, da quando cioè, era il 5 giugno, il patron aveva “girato” al sindaco Luigi Merli la targa di benemerenza consegnata al club biancazzurro dalla Figc e dalla Lega Nazionale Dilettanti – scioglie il nodo: resterà alla guida del Grottammare Calcio anche per il prossimo anno. Si riparte dunque, con convinzione inalterata. Messi da parte i propositi di cedere il titolo sportivo. Determinante la mediazione del primo cittadino grottammarese.
«Merli sta lavorando in funzione del Grottammare; mi ha garantito che farà di tutto per migliorare l’interesse attorno alla società: parlo di sponsor, di presenze allo stadio e quant’altro. Lo ringrazio per l’attivismo che ha dimostrato. Cosa è cambiato rispetto a un mese fa? Ho avuto le risposte che attendevo: ora so che le istituzioni hanno a cuore le sorti di questa società; presto spero che anche la città dia una prova in questo senso».
E nel pomeriggio odierno, al massimo domani mattina, la dirigenza biancocazzurra sarà a Roma per presentare le garanzie necessarie per l’iscrizione al prossimo torneo di D. Ci vorranno all’incirca 50 mila euro, comprensivi di fideiussione.
PINO ANIELLO FINALMENTE AL LAVORO Intanto il diesse Pino Aniello ha già avuto mandato di lavorare per costruire la squadra che da fine luglio, quando scatterà il raduno (da fissare il giorno preciso), suderà in sede. Confermatissimo mister Daniele Amaolo che sabato scorso si è incontrato con Pignotti ed ha accettato i programmi per la stagione che verrà. Quali?
«La salvezza – risponde Aniello – Cercheremo di confermare il blocco di giocatori dell’anno passato, i vari Traini, Puglia, Pulcini, Costanzo, Di Salvatore, Adamoli (sul quale potete leggere a parte, cliccando prima su tag e poi sull’articolo “Centobuchi, preso anche Nepi”). In più inseriremo un paio di ’89 molto interessanti delle nostre giovanili e tenteremo di reperire almeno un paio di elementi per ruolo per sopperire alle partenze di alcuni giocatori (Di Matteo, Ludovisi, Travaglini, Di Martile e Marcucci, ndr)».
Ci sarà insomma da lavorare, ma il primo, grande ostacolo (leggi: questione societaria) – che fino a non più di sette giorni fa sembrava insormontabile – è ormai alle spalle.