SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il segretario dell’associazione di danza orientale Maeva, Daniele Paolini, lamenta la scarsa attenzione e dignità cui è soggetta la cultura di oggi. Riportiamo il suo intervento, che esprime fiducia nei nuovi amministratori sperando che con loro la nostra città possa essere rilanciata sull’intero territorio nazionale.
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Qualche tempo fa lessi un articolo di Enrico Baj, uno dei maggiori artisti contemporanei, intitolato “La Morte dell’Arte”. Nell’articolo egli sollevava alcune osservazioni a noti critici italiani, quali ad esempio Achille Bonito Oliva, e faceva alcune sue valutazioni sulle questioni collegate al valore commerciale delle opere d’arte in senso lato, includendo tra queste quelle teatrali, cinematografiche e televisive. Egli esprimeva anche aspre critiche ad alcuni settori politici che foraggiano questo stato di cose per fini che nulla hanno a che vedere con la vera cultura mettendo in guardia dal cosiddetto “politichese” diffuso come un virus letale in ogni settore della Vita pubblica per coprire le evidenti carenze cognitive di chi ha responsabilitá di governo.

Per fortuna in questa città ci sono evidenti segni che l’aria sia cambiata e noi abbiamo molta fiducia nelle capacità dei nuovi amministratori che sicuramente sono in grado di dare un nuovo corso a a questo importantissimo settore della vita pubblica. (…)
Occorre fare un salto di qualità e dare slancio alla vera Cultura, quella nostra ed anche quella Multietnica dei moltissimi concittadini immigrati residenti in questa nostra città. Questo “nuovo modo di pensare” potrebbe costituire un nuovo e innovativo veicolo promozionale della nostra città, capace di spingere la sua immagine in un sistema sempre più globale ove le culture dei vari popoli si fondono e si confrontano in libero scambio costituendo di riflesso un serio supporto non solo alla pace ma anche ad un nuovo bussines turistico. (…)

San Benedetto é da sempre una città dai mille fermenti, sede di associazioni culturali positivamente attive e competenti, fucine di iniziative di avanguardia e pregevole spessore, capaci di leggere con largo anticipo i cambiamenti di una società in rapida evoluzione. La nostra è un’Associazione nata di recente ma che sotto la spinta di un messaggio chiaramente “ideologico di cultura e di pace” sta crescendo in maniera esponenziale in numero di iscritti e di iniziative come quella ormai giunta alla 4° edizione “Da Oriente A occidente Una Danza per La Pace”.

Quasi sempre però chi in passato avrebbe dovuto dare concreto supporto alle nostre iniziative ed a quelle di altre valenti Associazioni Culturali presenti nella nostra città, ha sempre svestito i panni dell’illuminato mecenate e indossato quelli del ragioniere contabile lasciando alla buona volontà dei tanti siceri e appassionati volenterosi, il compito di promuovere Eventi davvero validi. È per me forse questa la principale causa per cui la nostra città giace da anni sepolta sotto la sabbia di quel “Deserto Culturale” che tanto scandalizzò negli anni 80, e che di recente, è tornata ad offendere l’intelligenza di molti cittadini nelle “allusioni del giornalista Ferrara”.

Quello che attende i nostri nuovi amministratori è purtroppo anche questa scomoda eredità e solo se loro sapranno valorizzare questi fermenti, la città potrà ricominciare a crescere in tutti i sensi. (…)

La nosta ed Associazioni Culturali più valenti, nonostante la totale mancanza di contributi e di spazi adeguati, spinte dalla sola passione, riescono autonomamente a portare avanti programmi anche ambiziosi. Ora speriamo che si comprenda una volte per tutte che questo è gravissimo per una città turistica come la nostra e che solo attraverso una forte interazione tra turismo e cultura si può invertire il declino e spingere la città e con essa l’intero territorio Piceno verso un nuovo Rinascimento.