SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La pesca sambenedettese non può essere relegata soltanto al passato. Per questo è da apprezzare la rinnovata convenzione tra il Consorzio Europeo di ricerca e formazione sulle tecnologie della Pesca (Cerf Pesca) e il Comune di San Benedetto per l’utilizzo del Centro Reti come sede del Cerf Pesca.
La convenzione è stata ufficializzata il 6 giugno dal dirigente al Bilancio e al Patrimonio del Comune di San Benedetto del Tronto, Tonino Rosati, e i componenti del Consiglio di Amministrazione del Cerf (il presidente Nicola Merlini, il vicepresidente Pierluigi Tassoni e l’amministrazione delegato Nazzareno Torquati).
Attraverso questo accordo (la sede, che si trova ad ovest del Ballarin, verrà inaugurata sabato 16 giugno), il Cerf Pesca, costituito nel 2000, potrà rilanciare tutte le attività di studi, di ricerca e di divulgazione che sono nello statuto del Cerf.
Gli obiettivi del consorzio, infatti, sono quelli di una gestione sostenibile della risorsa ittica dell’Adriatico: e quindi la pesca selettiva, evitando di sterminare i pesci di piccolo taglio; l’itticoltura; la conoscenza dei cicli riproduttivi delle specie ittiche; la cooperazione interregionale per una gestione integrata del mare.
La speranza è che lo sforzo del Cerf Pesca, di cui sono soci il Comune di San Benedetto del Tronto, la Gem Elettronica, l’Asteria, l’AdriaFood, la Remer, l’Azienda Multiservizi, la Tecnopesca, l’Eurispes Marche, la Giostra Pacifico, sia in grado di rilanciare il mondo della pesca sambenedettese e non solo, in modo che il mare, un tempo grande fonte di ricchezza, venga gestito in modo da garantire alle generazioni future le stesse opportunità del passato. La costituzione del Parco Marino del Piceno, tra l’altro, dovrebbe aiutare questo processo.