SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ci sono Marche di “serie A” e Marche di “serie B”. Questo si sospetta da tempo. Ora ce lo conferma clamorosamente il tanto trionfalistico quanto beffardo comunicato stampa diffuso dall’assessore regionale ai Trasporti, Pietro Marcolini. Egli ci fa sapere che «si è detto soddisfatto» perché Trenitalia ha istituito una nuova coppia di treni Eurostar ETR 500 sulla linea Milano-Ancona (ripetiamo: Milano-Ancona) e viceversa, ogni fine settimana dal 1° luglio al 10 settembre.

L’assessore Marcolini aggiunge che – «proprio per la valenza turistica che deve svolgere» – il treno farà un numero maggiore di fermate rispetto ai normali Eurostar. Quali? Lo stesso Marcolini le elenca, queste fermate. Sette sulla riviera romagnola: Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione e Cattolica; quattro sulla costa marchigiana: Pesaro, Fano, Senigallia e Falconara. E dopo? Evidentemente dopo il “Muro di Ancona” – come diceva Maurizio Ferrini ospite di Arbore – «sunt leones».

Sempre Marcolini, non contento di ciò aggiunge pure compiaciuto: «È un servizio che dimostra un segnale di attenzione e che può promuovere il turismo della costa marchigiana». Ma segnale di attenzione per chi? Promozione di quale turismo? Di quale costa? Pietro Marcolini, nato e residente a Macerata, dimentica di essere assessore della Regione Marche, non della Regione Emilia-Romagna, a vantaggio della quale – con tutta evidenza – Trenitalia ha concepito questo nuovo servizio di Eurostar.

La concezione “Ancona-centrica” è poi ulteriuormente confermata dal Marcolini quando riferisce infine che il confronto fissato a Roma con i vertici di Trenitalia per il prossimo 6 luglio verterà sì sulla cosiddetta “Vertenza Marche” su personale, infrastrutture e orari delle ferrovie nella nostra regione, ma che «in particolare dalla riuniuone si attendono risposte positive per un necesario ripristino dell’Eurostar per Roma delle 11.40», la cui soppressione «tanti disagi ha creato alla comunità marchigiana». Ovviamente quella gravitante attorno ad Ancona, aggiungiamo noi.

Insomma: come il Cristo dello scrittore Carlo Levi si fermava a Eboli, così gli Eurostar di Trenitalia – che tanto piacciono all’assessore regionale Marcolini – oggi si fermano ad Ancona.

«Ennesima beffa per il sud delle Marche», da Ascoli Piceno ha prontamente replicato l’assessore provinciale ai Trasporto Ubaldo Maroni. «La notizia ha suscitato la rabbia e l’indignazione dell’amministrazione provinciale».

«Ci battiamo da anni per una mobilità dolce, che privilegi il trasporto pubblico, preferibilmente su mezzi non inquinanti come il treno», dice Maroni. «Stiamo lavorando con impegno per far sì che passi una cultura nuova e diversa da quella dell’automobile, che porterebbe a nuovo masfalto e a nuovo cemento».

«E le ferrovie cosa fanno?», si chiede polemicamemte l’assessore provinciale ai Trasporti. La risposta di Trenitalia la conosciamo già: anziché agevolare questa politica decide di fermare ad Ancona un collegamento veloce tra il nord Italia e le Marche, cioè tra il più importante bacino di turisti del Paese e un territorio come il Piceno che ha nel turismo una primaria fonte di reddito e che nel settore rappresenta la prima realtà delle Marche».

«Scelte illogiche e penalizzanti» contro le quali Maroni invita il governo regionale ad opporsi. A tale scopo – promette Maroni – nelle prossime settimane l’amministrazione provinciale di Ascoli porra sul tappeto ad Ancona precise questioni sulle quali l’area meridionale delle Marche si aspetta risposte e impegni precisi.