SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Navigo.it non imbarca il vascello Samb. «Ma il nostro non è un passo indietro, perché non siamo mai andati in avanti», spiega Marcello Tormenti, uno dei fratelli titolari dell’impresa di telefonia mobile di Martinsicuro che, negli ultimi giorni, si è ipotizzato potesse essere interessata a partecipare all’asta fallimentare per acquisire il titolo sportivo del club rossoblu.
Tormenti spiega le ragioni della desistenza della Navigo.it in maniera circostanziata: «Un mese fa abbiamo visionato i bilanci della Samb e, in sede pre-fallimentare, ci siamo accorti che i dati contabili erano veramente un disastro. C’erano troppi aggiustamenti e cose strane». Tormenti aggiunge: «Non c’era alcuna chiarezza sull’investimento da compiere, e già allora il nostro potenziale interesse è stato fortemente raffreddato dalla difficoltà di capire in che modo occorreva muoversi a San Benedetto. Noi non abbiamo soldi da buttare: se non c’è la minima chiarezza su quel che si va a comprare non ci può essere neanche l’idea stessa di poter comprare una squadra come la Samb».
Tormenti poi accusa anche l’ordinanza di vendita emessa nei giorni scorsi dal giudice delegato Carlo Calvaresi: «C’è un passaggio fondamentale nel bando, quando si afferma che gli acquirenti del titolo sportivo devono accollarsi, oltre ai debiti sportivi, anche quelli che dovessero emergere successivamente» (per la precisione, citando dal bando: «i “debiti sportivi? ammontanti alla data odierna ad €.533.884,41, e quelli che in ogni caso e per ogni motivo dovessero emergere successivamente, dovranno essere accollati e pagati dall’aggiudicatario, senza liberazione del debitore originario, ovvero l’aggiudicatario stesso dovrà garantirne il pagamento mediante il rilascio di fideiussione bancaria», ndr)
«Per me è un bando troppo vago» continua Tormenti, «io devo avere la possibilità di sapere cosa acquisto, perché nulla impedisce che, stando quel che è accaduto alla Samb, spuntino fuori delle consulenze per dei professionisti che mi chiedono 500 mila euro, e io non potrei oppormi. Inoltre, va ricordato, nonostante l’investimento preventivato, l’iscrizione e la costruzione della nuova squadra, sappiamo che nessuno dà la certezza alla società di restare in C1, perché questo sarà valutato successivamente in maniera arbitraria, sulla base delle garanzie presentate, dalla Lega. Se a questa incertezza aggiungiamo che possono uscire fuori altri debiti…»
Tormenti, ad ogni modo, conclude dicendosi «abbastanza certo che domani si presenteranno imprenditori locali all’asta per il titolo della Samb». Non resta che aspettare le ore 11 di domani, nello studio del notaio Pietro Caserta. Tra ieri ed oggi infatti si sono svolti diversi incontri tra imprenditori locali per definire il comportamento da adottare nei confronti della Samb, ma al momento in cui immettiamo questo articolo in rete non abbiamo informazioni certe sulla partecipazione all’asta di domani mattina (ci sono sempre Deodati e Todini alle porte). Anche se, dati i tempi molto affrettati, non è escluso che tutto finisca per definirsi, in un modo o nell’altro, soltanto all’ultima asta prevista, giovedì mattina.
Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Lascia un commento
E se i Tormenti si unissero agli imprenditori locali che, a detta loro, intendono presentarsi all’asta? Tutti uniti per la Samb, così ognuno si accollerebbe un po’ di debiti… Tanto anche per fare il lodo Petrucci o per risalire in C1 dai dilettanti si dovrebbero spendere milioni di euro, prendendo la Samb ora quasi sicuramente si mantiene la C1! Forza…