SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giornata di insediamento-autorità. Oltre al nuovo sindaco Gaspari, infatti, stamattina si è insediato anche il nuovo direttore della Asur 12, dott. Giuseppe Petrone, “quota Ds�?, già direttore sanitario dell’azienda sanitaria locale fino al 31 dicembre 2003, ai tempi del direttore generale il dott. Mauro Marabini, oggi passato alla Asur 13 di Ascoli, dopo aver ricoperto l’incarico di direttore sanitario dell’Azienda sanitaria unica regionale ad Ancona.

Petrone lascia la direzione della Asur 10 di Camerino e sostituisce il dott. Maurizio Belligoni, che dal 1 giugno è direttore dell’Agenzia sanitaria regionale. Stamattina è stato presentato dal direttore generale della Asur dott. Antonio Aprile, poi ha partecipato ad una prima riunione con tutti i responsabili di dipartimento (prevenzione, chirurgia, emergenza, il direttore di presidio dott. Giuliano Anconetani, il direttore del distretto dott.ssa Giovanna Picciotti, ecc), per fare il punto della situazione.

Nei prossimi giorni l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani sarà a San Benedetto, accanto al dott. Aprile e al dott. Petrone, per illustrare nel corso di una conferenza stampa le linee strategiche che la Regione intende adottare per il sud delle Marche.

«Ho già lavorato a San Benedetto e conoscevo quasi tutti i colleghi», dice Petrone, «Ma per fare lo stato dell’arte occorrerà almeno un mese. Nel frattempo però faremo partire tutti i provvedimenti predisposti dal dott. Belligoni per affrontare la stagione estiva: dal terzo ambulatorio al Pronto soccorso (il cosiddetto “ambulatorio C�?) per affrontare i casi meno gravi, ovvero i codici bianchi e verdi, ai sei punti di “Guardia turistica�? e “Guardia medica�? tra San Benedetto, Grottammare e gli altri centri turistici che fanno riferimento alla Asur12».

Parola d’ordine del nuovo direttore è “coinvolgimento del territorio�?: «Ho intenzione di incontrare tutti i dirigenti e i collaboratori della Asl e i medici di famiglia in maniera informale e non burocratica», dice, «per sapere quali ritengono essere le priorità su cui agire. Avevo già adottato una simile strategia quando ero direttore sanitario a San Benedetto e poi a Camerino. Intendo inoltre coinvolgere le istituzioni e le équipe degli altri ospedali della zona, comprese le strutture private, con le quali avevamo avviato progetti comuni già con il dott. Marabini. Questo per ottimizzare le risorse, ma non per tagliare servizi. Il nostro compito sarà infatti quello di potenziare l’esistente. Il paziente ha sempre ragione, anche quando sembra richiedere prestazioni non necessarie».