SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La pratica sportiva a San Benedetto è limitata da un’amministrazione comunale assente o troppo impegnata a seguire la Sambenedettese Calcio, dalla carenza di infrastrutture, dalla mancanza di soldi di coloro che vorrebbero dedicarvisi. Sono alcuni dei risultati emersi da un’indagine sullo sport condotta su San Benedetto dall’Eurispes Marche, su un campione di 320 ragazzi di varie fasce di età e altrettanti genitori. La ricerca è stata presentata stamattina, sabato, nella sede dell’istituto in via Giovanelli dal presidente Camillo Di Monte. L’84% dei genitori aggiunge di essere insoddisfatto nel proprio desiderio di praticare uno sport.

Cosa si intende per “tempo libero�?? Vuol dire “pratica sportiva�? per il 20% degli intervistati, al terzo posto dopo l’equivalenza tra tempo libero e attività di svago come “stare con gli amici�? o andare al cinema o a ballare (40%) e hobby pratici come la gastronomia o la fotografia (28%). Al quarto posto attività culturali di vario genere (leggere, ascoltare musica, ecc), identificato con il tempo libero dal 12% degli intervistati.

Perché si fa sport? Gli intervistati hanno fornito più di una risposta. Per avere il “fisico�? secondo il 92%, per essere in forma fisica secondo il 70%, per sopportare lo stress della vita quotidiana secondo il 65%, per socializzare secondo il 50%, per praticare giochi di squadra secondo il 45%.

Quale sport ti piace? Il 24,5% degli intervistati preferisce il calcio tra gli altri sport, l’11,7% la pallavolo, il 9,2% “correre�?, l’8,7% il tennis e via via gli altri sport. «È sorprendente», dice Di Monte, «che in una città di mare non prevalgano sport come il nuoto e persino la vela».

Le mamme. Quanto alle motivazioni che le mamme pongono a monte della scelta dei loro figli di praticare uno sport, l’84,7% pensa che l’attività fisica sia salutare dal punto di vista fisico, psicologico e mentale, il 65% apprezza la competizione agonistica, il 54% la possibilità di socializzare, il 42% l’apprendimento del rispetto delle regole. Ma è stata anche rilevata una relazione inversamente proporzionale tra l’agonismo e il livello culturale dei genitori: coloro che pongono al primo posto la competizione agonistica sono per lo più genitori con un livello culturale più basso, oppure madri di figli unici, di soli figli maschi, mamme giovani (30-36 anni).

Gli abbandoni. Molti dei giovani che iniziano a praticare uno sport lo abbandonano prima di raggiungere la soglia preagonistica, ovvero un livello tale da chiedersi se fare di quello sport un lavoro. E questo avverrebbe secondo l’Eurispes per scarsa propensione ad affrontare i necessari sacrifici, ma anche per scarsa professionalità di alcuni istruttori. «Di quanti campioni sportivi si è privata per questo la città di San Benedetto negli ultimi dieci anni?», si chiede Di Monte.

Caro sindaco. A poche ore dalle elezioni l’Eurispes chiede al prossimo sindaco di poter svolgere quelle indagini di natura sociale, economica o culturale “propedeutiche�? alle scelte amministrative, come quelle commissionate dal Comune di Ancona o dalla Provincia di Ascoli. Torna inoltre a chiedere un referente in giunta: un assessore con delega alle “politiche sociali sensibili�?, che si occupi di nuove emergenze, problemi della terza e quarta età, ecc.

La città di San Benedetto. La ricerca sullo sport è uno dei sei capitoli in cui è suddiviso l’“Osservatorio�? sulla città di San Benedetto. Gli altri sono le emergenze sociali, con particolare riferimento ai problemi della terza e quarta età; la fuga dei giovani dalla città; la crisi economica, con particolare riferimento al credito cui ricorrono le famiglie; l’istruzione superiore, la ricerca universitaria, le politiche del lavoro; il turismo. Martedì 30 maggio verrà presentata a mezzogiorno presso l’auditorium comunale la ricerca sul turismo nella provincia di Ascoli, mentre il 5 giungo sarà la volta dei primi risultati sulla ricerca e il mondo del lavoro, che verranno discussi alla presenza del rettore dell’università di Macerata prof. Roberto Sani e del vicepresidente della Provincia di Ascoli e assessore al lavoro Emidio Mandozzi.