SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il rugby sambenedettese deve ancora rinviare l’appuntamento con la B, una categoria che in riva all’Adriatico manca da dieci anni tondi tondi.
Troppo ostico l’avversario che la sorte ha messo di fronte al complesso rossoblu: il Noceto, formazione attrezzata, formata da atleti che vivono la settimana solo ed esclusivamente in funzione della palla ovale, ha messo in mostra una maggiore esperienza e una migliore capacità di tenuta psicologica nel corso delle due sfide, rispetto a una squadra, quella marchigiana, che invece fa del rugby tutto meno che un lavoro.
«Non nascondo che avevamo fatto la bocca alla finale (a proposito: il 4 e l’11 giugno il Noceto si giocherà la promozione contro Reggio Calabria, ndr) – esordisce coach Sergio Pignotti – ma abbiamo avuto la sfortuna di incontrare il Noceto, compagine tra le più competitive. Dalla loro parte un’organizzazione di prim’ordine, allenamenti costanti e mirati; dal canto nostro prima viene il lavoro, poi il rugby».
E’ la sintesi più corretta. Banale quanto si vuole, ma rispecchia fedelmente la realtà delle cose. Eppure i ragazzi di coach Pignotti ci hanno provato. «Abbiamo fatto un bellissimo primo tempo, non concretizzando. E’ questa la nostra colpa maggiore: aver buttato la grossa mole di lavoro effettuata. Il Noceto d’altro canto ci ha subito puniti con una meta e nel secondo tempo ci ha sovrastati fisicamente».
Ma se qualcuno crede che il tecnico rivierasco si lasci prendere dalla delusione, si sbaglia di grosso. «Sono soddisfatto, abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Abbiamo disputato una buona stagione, nonostante gli infortuni, le squalifiche e difficoltà di ogni genere. Ora andiamo sotto l’ombrellone: ricarichiamo le pile e dopo Ferragosto cominceremo a pensare alla prossima stagione».
IN B SOLO COI GIOVANI Angelini e soci infatti hanno staccato la spina e si ritroveranno solo sabato 3 giugno per la consueta festa di fine stagione, che si terrà presso lo chalet 54. al termine dell’estate poi, riprenderanno gli allenamenti, anche se per la società sambenedettese è già tempo di pianificare la prossima stagione.
«Ne parleremo presto, anche perchè va gestito al meglio il settore giovanile (la Samb ha quattro formazioni, under 13, 15, 17 e 19, ndr). L’esempio dell’under 17, che quest’anno è arrivata sino alla semifinali nazionali, ci deve spornare a fare ancora meglio». Tradotto: serie B? «Alla promozione, che attendiamo ormai da 10 anni – risponde Pignotti – pensiamo tutti e ritentermo sicuramente il prossimo anno, ma sappiamo pure che sarà possibile solo con le nostre forze. Soldi da investire non ce ne sono: questo sport a San Benedetto non muove grandi interessi, parlo soprattutto degli sponsor, ragion per cui gli introiti sono minimi».