SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La presentazione dell’indagine conoscitiva per capire come vivono e praticano lo sport gli studenti di San Benedetto del Tronto ha fornito l’occasione per parlare di sport e dell’educazione sportiva. Alla presenza dell’Assessore Provinciale allo Sport Nino Capriotti, del Commissario Straordinario Carlo Iappelli, del Presidente Provinciale Coni Aldo Sabatucci, del coordinatore di educazione fisica del CSA-Miur Ermenegildo Baldini, e dell’ospite d’onore Antonio Dal Monte, il direttore del servizio attività e gestione impianti sportivi Renata Brancadori ha esposto i risultati dell’indagine conoscitiva.
I dati resi pubblici sono stati desunti dalle risposte di un questionario sottoposto a 2758 ragazzi delle classi 3°,4°,5° elementare dei tre Circoli didattici – Colleoni-Alfortville, Moretti, Piacentini-Paese Alto) dei tre anni delle scuole medie inferiori – Cappella-Curzi, Sacconi-Manzoni – e del primo anno delle scuole medie superiori – Liceo Scientifico, Liceo Classico, Istituto Professionale di Stato, Istituto Alberghiero, Istituto Tecnico Commerciale, Liceo Socio-Psico-Pedagogico-. I giovani intervistati costituiscono un campione del 75% dell’intera popolazione scolastica interessata.
Ne esce fuori un quadro abbastanza confortante, che dimostra come il 90,3% dei ragazzi tra i 9 ed i 15 pratichi sport, il 44% ne faccia più d’uno, e il 59% dei bambini inizia a praticare sport tra i 4 ed i 7 anni.
“Questi dati sono molto interessanti�? commenta Antonio Dal Monte “ma rimane fuori il vero segreto di un successo sportivo: il sacrificio delle mamme che portano i bambini a fare sport e che si sacrificano per loro. Se infatti fino a 6 anni ogni bambino è un atleta, con i doveri scolastici diventa una sorta di ‘mini-impiegato’, impegnato tutto il giorno con i compiti, la scuola, la televisione ed i videgiochi. E in questo caso la scuola sembra disinteressarsi di quello che è il contenuto di efficienza fisica.�?
Un concetto allarmante, quello espresso dal dottor Dal Monte, membro del C.I.O. (Comitato Internazionale Olimpico) della F.A.I. (Federazione Aeronautica Internazionale) della Commissione Antidoping, e che annovera la partecipazione a 12 olimpiadi estive e 9 invernali, rinforzato dalle parole dell’Assessore allo Sport Nino Capriotti, che ha sottolineato come lo Stato Italiano investa solo 7 euro per ciascun bambino, al contrario del 40 della Francia e dei 70 in Gran Bretagna.
Coordinato da Mario Palanca, funzionario del servizio sport, l’evento, che è stato promosso dal Comune di San Benedetto del Tronto, dalla sezione provinciale del Coni, dal Miur, sezione di Ascoli Piceno, ha posto l’accento anche sulla situazione degli impianti locali: i ragazzi sono ovviamente portati a scegliere lo sport che offre loro la vicinanzza con i luoghi deputati allo svolgimento dell’attività stessa. Lo sport più praticato dai ragazzi è il calcio, seguito dal nuoto e dalla pallavolo; tra le ragazze vince ancora il nuoto seguito da danza, pallavolo e ginnastica.
Dal Monte sottolinea poi l’importanza dell’attività fisica facendo un affascinante confronto con gli astronauti, che nello spazio, a causa della mancanza di gravità, subiscono un assottigliamento dei muscoli, una perdita di calcio nelle ossa, e un rimpicciolimento del muscolo cardiaco. In quest’ottica diventa quindi fondamentale lo sport, sia per l’aspetto fisico che sociale.
Definito dal rappresentate del Coni De Vincentis il Leonardo da Vinci del XX secolo, Antonio Dal Monte, progettista e ideatore di numerose ‘invenzioni’ come le ruote lenticolari, create per migliorare le caratteristiche aerodinamiche delle biciclette da corsa, ha anche partecipato a numerose gare nazionali ed internazionali come canoista.
Alla giornata studio erano presenti, come esempi di giovani atleti piceni di successo, anche i campioni sambenedettesi Lorenzo Secchiaroli (surfcasting), Riccardo Bulgari (pattinaggio corsa) e Mark Nalocca (atletica leggera).