SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Otto condanne e un rinvio a giudizio. Il che significa che se per otto ultras i filmati realizzati dalle forze dell’ordine hanno rappresentato una prova schiacciante di colpevolezza, per il nono tifoso un filmato potrebbe invece rappresentare una prova di innocenza. Lo stabilirà il processo che lo vedrà protagonista il prossimo 12 maggio.
Il filmato in questione però non fa parte del materiale realizzato dalle forze dell’ordine, perché è una ripresa fatta col telefonino da un amico del suddetto imputato, proprio nel momento di maggior violenza degli scontri. La testimonianza filmata mostrerebbe chiaramente come il ragazzo abbia ricevuto percosse ingiustificate da alcuni poliziotti, pochi secondi dopo essere entrato nell’area antistante la curva “Cioffi�?. Ingiustificate in quanto il ragazzo, a detta del suo avvocato, non aveva avuto nessun tipo di atteggiamento violento verso le forze dell’ordine.
Paradossalmente, l’imputato è stato accusato in base alle testimonianze di alcuni poliziotti che hanno dichiarato di averlo visto lanciare sassi dalle scale della curva. Non c’erano riprese video a suo carico. C’è evidentemente qualcosa che non torna. L’avvocato Gionni ha dunque deciso di non procedere al patteggiamento con l’accusa e pertanto il suo assistito è stato rinviato a giudizio. Il processo si terrà presso il Tribunale di San Benedetto il prossimo 12 maggio alle ore 11.
Per gli altri otto imputati, invece, i filmati delle forze dell’ordine hanno rappresentato un’accusa incontrastabile. I loro avvocati hanno dunque adottato la strategia del patteggiamento che ha fatto scattare la sospensione delle pene stabilite.
L’accusa, rappresentata dal viceprocuratore onorario Nardini, aveva richiesto le misure cautelari detentive per tutti e nove gli imputati. In seguito al patteggiamento, il magistrato Giuliana Filippello ha condannato a quattro mesi di pena i cinque ultras incensurati e a sei mesi, invece, i tre su cui gravavano dei precedenti penali. Questi ultimi non avranno il beneficio della condizionale, mentre tutti e otto avranno l’obbligo quotidiano di firma in Questura.
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IL DOVERE MORALE DI FARE UNA INFORMAZIONE SERIA E NON FAZIOSA E’ METTERE ON LINE QUEL VIDEO.
SE LA PRESSIONE SUGLI ORGANI GIUDIZIARI E’ FORTE, LE PROVE NON VERRANNO INSABBIATE:
L’AVVOCATO GIONNI DEVE DARVI QUEL FILMATO!
fuori la verita…
Il video c’è, non credo che verrà insabbiato. Per fortuna non siamo ancora diventati come il Burundi (massimo rispetto per l’Africa, è solo un modo di dire). Andrà analizzatò il suo contenuto con obiettività e realismo, per fare emergere eventuali colpe: abuso di potere delle forze dell’ordine oppure provocazione violenta di alcune persone. Per stabilire questo ci sarà il processo del 12 maggio; per fortuna è una data abbastanza vicina, non c’è rischio di oblii collettivi.
Mi raccomando Oliver, non mollare! Facci sapere come è andata. Non so se è possibile per voi avere e diffondere il video, ma tienici aggiornati sugli sviluppi del processo. Il giudice deve sapere che tutta San Benedetto vuole giustizia.
Joe Mazza LIBERO !!!! … e soprattutto innocente !!! … dalle fonti ( del tutto ufficiose ) a cui faccio affidamento, la vicenda del barista castoranese rinviato a giudizio, farebbe pensare ad un abuso di potere perpetuato dalle forze dell’ordine, in quanto il giovane supporter rossoblu nella tarda serata di domenica si sarebbe recato al prontosoccorso dell’ospedale di sbt per il perdurare di un forte mal di testa le cui cause potevano essere attribuite alle percosse ricevute davanti al riviera delle palme. E proprio al pronto soccorso avrebbe incontrato alcuni tra i celerini autori del suo “pestaggio”, peraltro gratuito… a… Leggi il resto »