SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Potrebbe essere uno spartiacque nella storia della Samb. Nel bene (difficile), o nel male (probabile). Venerdì verrà discussa, presso il Tribunale di Ascoli Piceno, l’istanza di fallimento nei confronti della Samb. Il principale dei creditori è l’avvocato bolognese Mattia Grassani, che vanta un credito di 120 mila euro. «Ma in questi giorni non ho ricevuto alcuna offerta» spiega Grassani, «calma piatta. D’altronde la mia situazione è residuale: la Samb è un malato terminale, ha esposizioni debitori verso l’erario per centinaia di migliaia di euro…»
Ad ogni modo Grassani sembra sia unito oramai da un rapporto speciale con gli imprenditori della May Day, capitanati da Domenico Amadio e Tommaso Caroselli Leali. Pur se il nucleo degli imprenditori rientra nel ramo dell’edilizia, in un incontro tenuto presumibilmente presso il notaio Pietro Caserta, sabato scorso, si è vista la presenza anche di un imprenditore sambenedettese che lavora nell’ambito turistico.
Lo stesso Grassani, che all’incontro avuto la settimana scorsa con la May Day avrebbe garantito un suo impegno personale per far restare la Samb in C1 in caso di dichiarazione di fallimento, afferma però che «le strategie e i discorsi in questo momento non servono, occorre avere meno visibilità possibile. Cammin facendo occorrerà valutare la situazione e verificare i passaggi da compiere».
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