SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le prefinali di Miss Italia non si svolgeranno a San Benedetto, almeno per il 2006. La Regione Veneto, infatti, ha concluso un accordo per un anno, a quanto pare offrendo (e pagando) il doppio di quanto la Rai aveva chiesto per un pacchetto comprendente la diretta in prima serata su RaiUno il 10 settembre e altre iniziative promozionali prima e dopo quella data. La notizia della “aggiudicazione�? dell’iniziativa da parte del Veneto è stata comunicata questa mattina dai responsabili del settore commerciale della RAI al vicepresidente della Regione Marche e assessore al tursimo Luciano Agostini.
Viene così smentita la voce riferita dall’assessore regionale alla cultura Giampiero Solari, secondo la quale la Regione Veneto a un certo punto sarebbe stata esclusa dalla trattativa. Era stato lo stesso Solari a parlare della cifra che la Rai avrebbe richiesto: 800 mila euro circa.
«Per San Benedetto penseremo ad altre iniziative», dice Agostini, «Si è trattato di una trattativa lunga, difficile ed estenuante, condotta ora per ora con la RAI, fino a questa mattina. Quasi una partita a poker, con rilanci continui e forti tensioni. Ma evidentemente la Regione Veneto ha “bluffato�?, dichiarandosi in precedenza non interessata, ed ha un bilancio che le permette di investire su una singola iniziativa cifre per noi impensabili, esorbitanti e, francamente, fuori dalla realtà per la televisione del servizio pubblico. Oltre all’onere di dover avviare un’organizzazione logistica che invece a San Benedetto era già collaudata da anni».
«La Regione Veneto ha pagato un milione di euro, che per noi era troppo», dice da parte sua Mimmo Del Moro, referente per Marche e Abruzzo del concorso Miss Italia, «Forse bisognava pensarci prima, forse sarebbe stato meglio se a San Benedetto ci fosse stato un sindaco. O forse neanche un sindaco ce l’avrebbe fatta».
«La Regione e gli enti interessati hanno creduto molto in questo progetto», prosegue Agostini, «e ritengo che tutti abbiano fatto quanto era nelle loro possibilità per assicurare l’ospitalità dell’evento. Niente da rimproverarci quindi, anzi un doveroso senso di responsabilità e trasparenza nei confronti della comunità marchigiana ha ispirato tutta questa vicenda. Un rammarico non è tanto per la manifestazione in sé, ma unicamente per la città di San Benedetto che poteva contare su un buon ritorno di immagine. Mi sento comunque di assicurare un impegno se possibile ancora più forte di quello fin qui condotto, per investire e realizzare iniziative di uguale efficacia per la valorizzazione dell’immagine turistica di San Benedetto del Tronto e della Riviera».