SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «L’Udc mi ha fatto il nome di Domenico Malavolta. Se il candidato sindaco unitario del centrodestra fosse lui, io farei un passo indietro». Parole dell’ex sindaco Domenico Martinelli, all’indomani della riunione tra i tre principali partiti della Casa delle libertà, che si è svolta giovedì 13 aprile nella sede dell’Udc in via Palestro a San Benedetto (e di cui Sambenedettoggi ha dato fedelmente notizia). Oltre che noto imprenditore, il sambenedettese Domenico Malavolta è il presidente della Carisap.
«Non ne so nulla», commenta il senatore dell’Udc Amedeo Ciccanti, «È una notizia che apprendo adesso. Non so con chi abbia parlato Martinelli». «Non sono stato contattato da nessuno», dice neanche troppo convinto Malavolta, «Non so che dire. La cosa mi lusinga, mi fa piacere, ma ho già i miei impegni». Ancora pochi giorni prima di passare dietro alle quinte di queste dichiarazioni.
Sia come sia, il risultato ottenuto in città da tutti i partiti del centrodestra alle politiche del 9 e 10 aprile (il 50,01% alla Camera, il 50,57% al Senato) sembra aver spazzato nei partiti della Casa delle libertà ogni intenzione di “contarsi�? alle amministrative, ovvero di presentarsi con i quattro o più candidati sindaci fin qui espressi (Martinelli per Forza Italia, Piunti per An, Pino Nico per l’Udc, Paolo Forlì per Dc-Nuovo Psi, più l’incognita Fiscaletti).
Un prossimo incontro, stavolta allargato a tutti i partiti (compresi quindi Dc-Nuovo Psi, Lega Nord, Partito repubblicano), si svolgerà martedì 18 aprile. Ma che ne è dei dissapori anche recenti tra i partiti, in special modo tra An e Forza Italia? «Alle politiche abbiamo avuto una “chiamata popolare�?», dice Luigi Cava, coordinatore comunale di An, «il messaggio che abbiamo avuto è quello di presentarci uniti alle amministrative. Con Forza Italia non era necessario un chiarimento, avevamo solo bisogno di incontrarci, come non accadeva da tempo. Diciamo che c’è stata una rinascita del dialogo».
Fiscaletti potrebbe essere un candidato che metta d’accordo tutti? «Per il momento stiamo valutando le candidature dei partiti», risponde Cava, «se poi dovesse emergere anche il nome di Fiscaletti ne parleremo». Ci sono difficoltà da superare sul programma della coalizione, magari sul Prg? «Sul programma abbiamo un percorso più facile di quello del centrosinistra», sostiene Cava, «Un programma definito e perfezionato con la convivenza alla guida della città, negli ultimi quattro anni. Poi sul Prg sarà necessario un approfondimento. Ma riusciremo a trovare una candidatura unitaria».
Risposte analoghe da Pino Nico (che ha partecipato all’incontro di ieri insieme al segretario comunale e provinciale del suo partito Paolo Turano. C’erano inoltre il coordinatore comunale di Forza Italia Luigi Capriotti e il suo vice Bruno Gabrielli, Cava e il segretario di uno dei circoli cittadini di An Gianni Balloni). «Fiscaletti è stato “citato�? ieri sera come una delle possibilità», dice Nico, «Ma Ne abbiamo parlato poco, perché nessuno di noi sa bene – se non dalla stampa – cosa voglia fare Fiscaletti. All’interno della Casa delle libertà non ci sono invece grossi problemi per quanto riguarda il programma. L’unico aspetto “delicato�? è quello dell’urbanistica. Dovremo verificare le nostre rispettive posizioni, anche alla luce della sentenza del Tar sui Prusst. Sarà il punto programmatico sul quale ci confronteremo tra tutte le forze». Accettereste la candidatura di Piunti? «Piunti si è posto come candidato di parte», risponde Nico, «Noi preferiamo una candidatura che unisca tutti. E oggi c’è una possibilità di conseguire l’unità».
Quindi Paolo Forlì: «Ribadisco quello che diciamo da due mesi a questa parte: nel caso in cui i candidati del centrodestra fossero più di uno scenderemmo in campo anche noi. Se invece ci fosse un candidato unitario non saremmo certo noi a rompere le uova nel paniere. Dopo i risultati del 10 aprile le opportunità di vincere non sono così lontane».
Martinelli ha qualcosa da aggiungere: «Se si trova un candidato unitario farei un passo indietro: o al primo o al secondo turno». Ma se aspetta il secondo turno, potrebbe essere troppo tardi. «No», risponde l’ex sindaco, «perché al primo potrei strappare voti allo schieramento di centrosinistra, ma solo se mi presentassi come candidato sindaco. In entrambi i casi il mio appoggio al centrodestra è identico».