Riflessioni. L’un contro l’altro armati. Si può riassumere così il modus vivendi del popolo sambenedettese. Mors tua, vita mea con il risultato che prima o poi muoiono tutti a vantaggio di uno ‘straniero’ che alla fine accontenta tutti. Mi direte che è la storia del mondo, anche Gesù disse la stessa cosa agli abitanti di Nazareth. E’ vero ma a me sembra che a San Benedetto si stia esagerando. I fatti più recenti: i due politici Colonnella e Gaspari, pur facendo parte dello stesso partito e vicini di casa, si sono ‘spaccati’ per un posto al sole fino a trovare un compromesso che ha accontentato entrambi, per ora. De Scrilli contro Perazzoli. Scaltritti, Ceroni e Capriotti contro de Scrilli. Martinelli contro Piunti e viceversa. Insomma tutti casi che fanno notizia perché tra personaggi facenti parte della stessa coalizione e non tra avversari politici, ma ci possono anche stare. Non ci può stare invece quello che sta capitando intorno alla Sambenedettese Calcio. Non parlo di proprietà perché lì il discorso è delicato e ci sono in ballo tanti miliardi. Sono successe poi tante di quelle cose che in questo momento, ad un eventuale proprietario locale, verrebbe steso un tappeto d’argento per almeno due o tre anni. Mi riferisco invece a chi vuole ad ogni costo condizionare certe scelte senza averne diritto ma agendo tra le quinte. A chi, facendo come i bambini, dice: se ci sta quello non ci sto io e viceversa, a chi fa il capiscione, per esempio, nei commenti su www.sambenedettoggi.it trincerandosi dietro l’anonimato. Perchè, se si sapesse il nome, le sue parole varrebbero zero o poco più. Insomma in questa città resta difficile esporsi in modo trasparente, si ottiene di più parlando alle spalle e mistificando la verità. I nomi? Agiscono dietro le quinte…
Tamburello. Mi sta rubando il mestiere, commentano più lui che me. Sto scherzando naturalmente. Nei termini giusti (ora è così) è un bene per il dialogo tra tifosi rossoblu perchè i loro pareri riguardano principalmente la Samb. Lancio un invito: sul muro e su tutti i gornali facciamo finalmente in modo che la voce degli sportivi sambenedettesi sia univoca perché è interesse di tutti in quanto siamo sulla stessa barca. E facciamolo limpidamente, non dalle retrovie come recita il detto che noi addebitiamo agli ascolani “tirare il sasso e nascondere la mano”. Proviamoci. Un esempio: alcuni giorni fa scrissi che un presidente della Samb ‘straniero’ non va accettato se non credenziali tipo Moratti. Insomma non dobbiamo scoprire noi chi è, deve venire con una reputazione già dimostrata negli anni e nota. Per esempio quando si è iniziato a parlare di Alberto Soldini, il suo nome non appariva su Internet nè tanto meno era conosciuto ai media nazionali. Le nostre indagini approfondite portarono soltanto sapere che non era il magnate che si descriveva ma anche che stava economicamente benino. Non ci sembrò giusto fare un processo alle intenzioni. Da adesso in poi noi lo faremo. Pare che anche i tifosi la pensano così, sarà importante però che il rifiuto avvenga secondo legge. Altrimenti verremmo strumentalizzati come è successo in campo nazionale per i fatti accaduti recentemente in Comune.