SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Soli e senza stipendio. Manca una guida tecnica, manca un presidente. E tanto altro ancora. Ci sono i tifosi. Meno male: sostegno morale, ma anche economico, almeno nei limiti delle possibilità. Samb-Salernitana è soprattutto questo. Tanto contorno. E le lacrime dei giocatori rossoblu? Ci stanno pure quelle. Domenica scorsa erano di gioia, oggi sono state di rabbia, al termine di un’autentica battaglia nel fango.
«Viviamo la partita in maniera molto partecipe, è più che normale commuoversi. E’ brutto perdere così – dice Damian Macaluso, il solito guerriero sull’out destro – Abbiamo preso un gol strano e questa sconfitta non è affatto meritata. Dobbiamo spendere parole di ringraziamento per i tifosi, abbiamo solo loro e le nostre famiglie. La gente di San Benedetto merita tanto, stiamo giocando soprattutto per loro».
Marco Angeletti, che ha esordito al cospetto del pubblico amico, ha giocato una buona gara. Peccato per il risultato. «Mi aspettavo di meglio – esordisce l’ex Lazio -, eravamo scesi in campo molto motivati, ma quando abbiamo preso gol ci siamo un poco allungati. Volevamo la vittoria, per noi e per la gente che ci sta molto vicino. I tifosi sono venuti in settimana e ci hanno ringraziato per quanto stiamo facendo, nonostante la situazione. La Salernitana è una bella squadra ma oggi è scesa in campo timorosa, li abbiamo messi sotto, non abbiamo rischiato quasi niente, a parte il gol. Abbiamo fatto più noi, non meritavamo la sconfitta. Risultato bugiardo».
Trapela grande rammarico anche dalle parole dell’attaccante Gabriele Scandurra: «Un episodio ha condizionato la gara. Senza un allenatore e un’organizzazione precisa non possiamo pretendere di più. Speriamo in settimana arrivi qualcuno. Un ottimo primo tempo oggi da parte nostra. Abbiamo dimostrato di potercela giocare, li abbiamo messi sotto, ma nella ripresa siamo inevitabilmente calati, allungandoci troppo. Loro invece hanno preso coraggio, facendo leva sulla nostra tenuta atletica piuttosto precaria. Ci ha messo in difficoltà pure il terreno di gioco».
Infine una considerazione sulla questione stipendi. «I soldi non sono mai arrivati. Gli assegni dello scorso 22 febbraio sono tornati indietro». Eppure c’è qualcuno che ha il coraggio di sostenere il contrario…