SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è conclusa in questi giorni un’operazione della Guardia di Finanza di San Benedetto che ha determinato l’emersione di un’imponente massa impositiva sottratta all’erario, nell’ordine di oltre 10 milioni di euro. Tre le persone denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria.
L’operazione è stata portata a termine in seguito ad approfonditi accertamenti di natura patrimoniale sul conto di un quarantenne sambenedettese. L’attività ispettiva delle fiamme gialle ha accertato l’esistenza di oltre 60 conti correnti bancari aperti con diversi istituti di credito. L’analisi dei rapporti bancari ha reso possibile la ricostruzione di ogni movimento finanziario fino alla scoperta dell’ingente somma di denaro.
L’operazione della Guardia di Finanza ha consentito di ricostruire varie interconnessioni nella gestione dei conti correnti, utilizzati dal sambenedettese nell’ambito di diverse attività economiche, risultate spesso riferibili a persone legate a lui da rapporti di parentela.
Le indagini delle fiamme gialle hanno rilevato, inoltre, che l’uomo aveva stretto una fitta rete di rapporti commerciali con numerose imprese della zona, sottoposte a minuziosi controlli. Le attività di polizia tributaria hanno permesso di portare alla luce anche un vasto sistema di frode posto in essere dal sambenedettese, risultato di fatto l’amministratore di tutte le imprese sottoposte a verifica, gestendo direttamente l’insieme delle movimenti bancari ed economici.
Il complesso delle attività ispettive ha portato alla scoperta di una particolare e complessa frode, perpetrata ai danni del fisco mediante l’occultamento di oltre 10 milioni di euro sottratti all’imposizione diretta, con un’evasione all’imposta sul valore aggiunto per 2,6 milioni di euro, nonché la constatazione di 7 milioni di euro di imponibile non dichiarato ai fini dell’Imposta sul reddito delle attività produttive.
Accertato, infine, l’utilizzo di fatturazioni per operazioni inesistenti per un importo di circa 1,3 milioni di euro.