SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Domenica prossima ci aspettiamo una curva rossoblu ribollente di tifo e passione, quasi che la squadra, invece che reduce da 14 gare senza vittoria, le avesse vinte tutte. Bene: e pensiamo, veramente, con nostalgia, cosa potrebbe essere San Benedetto con una squadra pronta a lottare per la Serie B!
Giusta o sbagliata la mossa di inserire Chimenti e Voltattorni? Sotto il profilo tecnico potrebbe sembrare un azzardo: Chimenti non allena da anni, Voltattorni fino ad ora si è occupato soltanto di giovanili. Ma non è un problema: dopo quattro allenatori bruciati nel corso di una stagione, non servono maghi quanto uomini capaci di fare gruppo. E crediamo che “lu Bomber” e Voltattorni siano abbastanza intelligenti da affidarsi ai calciatori più esperti della Samb e concepire, con loro, come mettere in campo la squadra. E’ l’operazione più ovvia e semplice da compiere.
Se a Fermo si vincesse, le speranze di uscire dalla zona play-out, pur ridotte, riprenderebbero corpo. Ma persino un pareggio scaccerebbe per sempre l’idea di un recupero della Fermana e garantirebbe, male che vada, l’accesso agli spareggi.
Ma noi torniamo, ancora, dove il nostro dente duole. Ovvero: la cacciata di Giannini era plausibile (il tecnico romano oramai sembrava stare a San Benedetto più per una vacanza che per la salvezza), ma la cacciata dell’intero staff, compreso il direttore sportivo Colacioppo, e quindi la chiusura, almeno parziale, dei rapporti con la G.e.a di Moggi e Zavaglia, fa riflettere.
Fa riflettere soprattutto perché l’arrivo dei “Moggi boys” a San Benedetto era coinciso con la liquidazione di Mario Miele, l’uomo che aveva convinto Soldini a venire a San Benedetto. Allora, quando avvenne la prima rivoluzione soldiniana, si poteva pensare ad una presa di coscienza di Soldini rispetto alla sua avventura con la Samb.
Ma poi è avvenuta la questione della fidejussione, con alcuni contratti di calciatori già dati per fatti e poi ritrattati, con Docente approdato a San Benedetto solo all’ultimo giorno.
Prima ancora, avvolto sempre nei misteri, c’è l’affare con Paterna: Samb a Soldini (con uno strappo poi recuperato mentre Soldini e Miele erano in macchina, già verso Roma!), e cinque giocatori al Pescara, tra cui l’uomo più rappresentativo, Martini. Nessuno di questi calciatori, però, resta a Pescara; e allora vogliamo sapere: quanto sono stati valutati questi calciatori? Quanto è stata pagata la Samb? Almeno lo scorso anno le cose erano più chiare: Samb pagata un euro più l’accollo di circa un milione e ottocento mila euro di debiti. Adesso non si capisce nulla, non si è saputo l’ammontare del debito né la valutazione dei cinque calciatori. Tutto giustificato con l’inesperienza: giustificabile inizialmente, ma non dopo tutto quello che sta accadendo.
Caso G.e.a: dopo Miele e Preiti, c’è anche un altro gruppo di potenziali testimoni-conoscitori della situazione della Samb che viene fatto fuori. Così sarà impossibile capire cosa sia accaduto e cosa si è detto in precedenza perché si sa, chi è mandato via, solitamente, può avere il dentino avvelenato ed essere così parzialmente inaffidabile. E inascoltabile.
Spunta fuori inoltre, assieme alla nidiata sambenedettese, la figura di Franco Fanali, amico e collaboratore di Soldini da 24 anni (parole del patron romano), probabilmente in rapporti d’affari con aziende o istituzioni della Macedonia. Il quale comincia a lavorare per le “relazioni esterne” della Samb. Un bel minestrone, considerando che le iniziali dichiarazioni di Soldini (“Dalla C alla A”), sono coincise con difficoltà di pagamento degli stipendi pari, se non superiori, alle precedenti gestioni.
Speriamo di sbagliare, speriamo di essere troppo dubbiosi, speriamo di prendere un abbaglio e magari essere spernacchiati nel prossimo futuro.
Ma non siamo noi a poterlo dimostrare. Almeno per ora.
Prima la vittoria, poi più chiarezza
Nulla da dire sulle "punture" di sambenedettesità sull'amata squadra locale, anzi. Ma le ripetute "piazze pulite" degli ultimi mesi non promettono nulla di buono. Anzi...
Lascia un commento
Praticamente vuoi dire:
Stiamo in mano all’onnipotente e speriamo bene……bene sempre meglio!!!!
Caro S.R., neanche a me piace scomparire senza lottare. Sul mio articolo precedente, devo ricordare che l’ho scritto prima che venissero mandati via Giannini e soprattutto venissero rescissi i legami con la G.e.a. Il mio invito all’unità è sempre valido, ma so già che l’ingresso di Chimenti, Voltattorni e Croci restituirà alla tifoseria la compattezza e l’usuale grinta. E questa è stata sicuramente una scelta giusta.
Io non ho al momento elementi certi al 100% per dare giudizi netti: spero quindi che i miei dubbi vengano prontamente smentiti (cosa possibilissima). Tuttavia non li posso smentire io.
Saluti
1)sono disperatamente d’accordo con S.R.;
2)le magagne (termine educato) societerie, sono incomprensibili oltre che incutere un certo timore nei tifosi di una società che ne ha già viste di cotte e di crude su questo campo;
3) francesco chimenti & Co sono portatori di attaccamento e amore per la samb – questo è indubbio – ma la domanda è:
CE LA FARANNO I NOSTRI EROI A BILANCIARE CON LA PASSIONE E PERCHE’ NO, ANCHE CON LA LORO COMPETENZA, QUESTO CASINO IMMENSO CHE APPARE LA SOCIETA’????? NUTRO FORTI E PENOSI DUBBI RINNOVANDO UN’ESCLAMAZIONE………………………..
POZZA I’ BBE’ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ALBERTO SILVESTRI VARESE
…volevo solo far notare che la cacciata di Miele e Preiti ha fatto esultare solo voi. Era inconcepibile ma diceste:”meglio, arriva la GEA!!!”. E che ha fatto sta GEA??? Che giocatori (e allenatori) ci ha mandato? …tra l’altro adesso sono pure indagati… Io spero solo che ci salviamo, ma la vedo brutta. Qualcuno spieghi a Soldini che non è cacciando gli allenatori che si vince. PS:adesso anche a Chimenti direte come fare la formazione?