SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È stato un buon segno che il primo saluto sia stato rivolto agli studenti: da parte del prof. Gianluca Gregori, vicepreside della facoltà di economia “Giorgio Fuà�? dell’Università Politecnica delle Marche, responsabile della sede di San Benedetto. Il corso triennale in “Economia, mercati e gestione di impresa�? ha da oggi, mercoledì 22 febbraio, la sua sede definitiva a Palazzo Vannicola, in via Mare. E per chi lo ricordi sede della ragioneria o edificio in stato di abbandono, il recupero odierno appare particolarmente sorprendente.
I corsi. Le lezioni si terranno ormai in via Mare (e non più nella sede provvisoria di via Pizzi), nei 13 spazi didattici, di cui 2 aule magne e vari laboratori, tutti dotati di attrezzature multimediali. Nel 2006/2007 ci saranno i laureati del primo triennio con l’opportunità di una prima specializzazione (nel terzo anno, appunto) anche in turismo. Poi verranno istituiti master di primo livello, da concordare con le associazioni locali, ma ancora con particolare riguardo al turismo. Tutti annunci del preside della Facoltà, prof. Enzo Pesciarelli.
Dopo il taglio del nastro da parte del presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi e la benedizione del vescovo Gervasio Gestori, tutte le autorità e gli studenti e i cittadini si sono trasferiti per i “discorsi�? in una delle due aule magne della struttura, ultimo piano con tetto in legno, realizzata apportando una modifica al progetto (per 300 metri quadrati complessivi), durante i lavori stessi, eseguiti nel tempo record di dodici mesi dalla ditta Fiorenzo Polisini di Montorio al Vomano.
I discorsi/1. Ma tanto era palpabile il clima di euforia per il risultato conseguito, che tutti questi “discorsi�? sono apparsi particolarmente sentiti da chi li ha pronunciati. Il corso di economia a San Benedetto è per il presidente Rossi «un esempio dell’efficienza del pubblico e del buon uso dei soldi pagati dalla collettività al fisco», «non una fabbrica di disoccupati» secondo il rettore prof. Marco Pacetti (in tutta la provincia sono attualmente oltre 3 mila gli studenti universitari, circa 400 all’anno i laureati).
I discorsi/2. E ancora: «un’opportunità data a tutti di proseguire gli studi, senza deprecare la cosiddetta “licealizzazione�? delle università», secondo il presidente del Consorzio universitario piceno (che ha curato gli arredi), avv. Achille Buonfigli, «la difesa dell’uso pubblico di un edificio per il quale avevamo ricevuto generose offerte di denaro dai privati [altro che Palacongressi, ndr]», secondo Lucio D’Angelo sindaco di Offida (comune proprietario di Palazzo Vannicola) e not least «la più importante opera del mio mandato» secondo il prof. Pesciarelli.
Amenità. «Con il rettore – ha scherzato il prof. Pesciarelli – decidemmo di venire a San Benedetto analizzando la cartina delle Marche, stile Napoleone prima della battaglia di Austerlitz». Né è sfuggito un surplus di clima bipartisan, quando l’avv. Buonfigli, in quota An, ha proseguito il suo discorso sul diritto agli studi citando il «nessuno si senta escluso» di Francesco De Gregori.
Autorità. Hanno portato il loro saluto anche il prefetto di Ascoli Alberto Cifelli, il commissario straordinario del comune di San Benedetto Carlo Iappelli e il vescovo Gestori.
Le citazioni. Quest’ultimo ha tenuto un discorso et religioso et laico, con alte citazioni. Sul primo versante Francesco Bacone («il sapere non sia scientia propter potentia: non persegua il potere») e l’Ecclesiaste («chi accresce il sapere aumenta il dolore»): per ammonire contro una cultura solo astratta. Sul secondo parlando della conoscenza come «strumento di democrazia e libertà, di rispetto e valori autentici».
C’erano anche…. Presenti anche i rappresentanti del mondo economico locale, dell’Università di Camerino (i corsi di biologia sono tenuti all’ex Gil sul lungomare), i presidi di varie scuole superiori, le principali autorità civili e militari.
La storia. Palazzo Vannicola fu costruito negli anni ’20 del novecento dai coniugi Vannicola-Lunerti di Offida, come colonia per i ragazzi poveri: dopo la morte per tubercolosi del loro figlio Giovanni. Come sede universitaria è stato preferito ad un edificio presso il porto di San Benedetto. La progettazione e i lavori sono stati eseguiti e finanziati dalla Provincia di Ascoli sotto la presidenza di Pietro Colonnella e con la collaborazione dell’allora assessore all’edilizia scolastica Maria Pia Silla, che hanno passato il testimone a Rossi e a Ubaldo Maroni. Investiti in tutto 6 milioni di euro: seguirà infatti la costruzione, in una parte dell’attuale parco, del centro per l’impiego e la formazione.
Amministratori e tecnici. Oltre che a questi, i ringraziamenti degli intervenuti sono andati anche all’ex sindaco di San Benedetto Martinelli e al suo assessore alla cultura Bruno Gabrielli (il comune contribuisce con un mutuo di circa 1,8 milioni di euro, con rate da 130 mila annui per 20 anni). E ai tecnici della provincia: il responsabile ing. Giovanni Ortenzi, l’arch. Elio Rocco, gli ingegneri Laiolo, Laureti, Trovatelli, Paglierini, il geom. Carboni, l’ing. Vincenzo Eusebi, quest’ultimo come consulente esterno.