SAN BENEDETTO DEL TRONTO – E’ trascorsa una domenica di stasi per il rugby sambenedettese. La squadra di Sergio Pignotti infatti, archiviata la vittoria di dieci giorni fa contro l’Amatori Teramo, è rimasta a guardare – in virtù del turno di riposo imposto dal calendario – le altre squadre del girone 2, che si sono incrociate nell’ultima giornata della prima fase del torneo.
I rossoblu rimangono ora in attesa di buone nuove dalla Federazione, in ordine alle compagini che prenderanno parte alla fase successiva della stagione, quella per intenderci, che da maggio in avanti porterà le partecipanti a giocarsi un posto per la B. Il regolamento, che indica le prime tre classificate (i rivieraschi stazionano al quarto posto) nei due gironi del mini-torneo Abruzzo-Marche-Umbria, come le aventi diritto ad accedervi, precisa peraltro che le stesse debbono possedere un vivaio composto da under 13, 15 e 17. Tale prerogativa mette fuori gioco sia l’AS Jesi, capolista del girone 2, sia quattro squadre nell’altro raggruppamento.
In sostanza, quasi sicuramente, passeranno alla seconda fase della stagione – che tra l’altro dovrebbe avere inizio i primi di febbraio e si concludebbe a fine aprile – il Rugby Samb, l’Old Pescara, la Polisportiva Abruzzo e il Gran Sasso, unitamente a Pesaro e, come pare, Gubbio.
In attesa che le ipotesi diventino a tutti gli effetti certezze, e, soprattutto, con la speranza di poter tornare, a breve, in campo, coach Pignotti traccia un primo bilancio stagionale. “Assolutamente positivo – esordisce -, la società è soddisfatta di quanto abbiamo fatto sino ad ora, anche perché in pratica abbiamo perso solo due partite. Abbiamo dei ragazzi di valore, il nostro potenziale è invidiato anche da squadre di categoria superiore. Sono fiducioso per il futuro�?.
L’allenatore rivierasco si fa molto serio quando parla degli impegni coi quali, prossimamente, i rossoblu dovranno misurarsi, anche perché l’obiettivo è raggiungere la B, categoria assaporata dal Rugby Club in una sola circostanza (tra l’altro quell’esperienza, o meglio, quella parentesi, durò lo spazio di una stagione), nel lontano 1996, dopo che in precedenza gli spareggi erano stati persi per cavilli regolamentari.
“Sarebbe bello rinverdire i fasti del passato – argomenta Pignotti -, ma molto dipenderà dalla voglia della mia squadra. Ho già detto del loro valore, indiscusso, però debbo ammettere, con altrettanta sincerità, che potrebbero dare di più, allenandosi con maggiore costanza e sacrificio�?. Sembra quasi voler mettere il dito nella piaga. “Alleno una squadra di individualisti – continua il responsabile tecnico rossoblu – e questo lo dico con la massima serenità, visto che i diretti interessati sono al corrente della mia opinione, fanno fatica a fare gruppo o quantomeno lo diventano solo se messi alle strette. Mi rendo conto che molti di loro praticano questo sport per pura passione, ma davanti alla possibilità di salire di categoria, non potremo tirarci indietro�?.
Gli domandiamo se tra i club che sostanzieranno il mini-torneo a sei squadre al via il prossimo febbraio, qualcuno appare ai suoi occhi particolarmente temibile. “No, ripeto, siamo molto competitivi e non dobbiamo avere paura di nessuno, anche perché abbiamo incontrato quasi tutte e ce la siamo sempre giocata. Bisogna crederci però e dare il massimo�?.
Una mano, in tal senso, potrebbe darla la città, seguendo con maggiore partecipazione il cammino dei rugbysti rossoblu. “San Benedetto ci conosce e ci apprezza – replica Pignotti -, certo attualmente il seguito è scarso (un centinaio di affezionati a partita, nda), ma è naturale; ci vorrebbero i risultati per far riavvicinare altra gente, anche se questo è uno sport difficile, che può essere apprezzato solo se lo si guarda affiancato da qualcuno che ne capisce e che può spiegarti le varie fasi di gioco�?.
Noi comunque – conclude il coach rivierasco – andiamo avanti per la nostra strada, sicuri della stima della città. Se servirà, sappiamo che i sambenedettesi non si tireranno indietro�?.