“San Francesco di Sales (nato in Savoia nel 1567 e morto a Lione nel 1622) fu dichiarato patrono dei giornalisti nel 1923 da Papa Pio XI.
La ricorrenza della sua festa liturgica mi offre l’occasione per fare qualche semplice considerazione sul ruolo dei giornalisti all’interno del variegato mondo della comunicazione.
Il 4° Rapporto CENSIS/UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) di qualche mese fa fotografa con chiarezza la situazione nel nostro Paese. Tra le varie rilevazioni troviamo anche queste:
– Solo il 14 per cento degli italiani usa normalmente e quotidianamente internet e cellulari per attività di lavoro, professionali o private.
– I messaggi che passano attraverso internet o l’on line sono destinati in modo quasi esclusivo al pubblico dei giovani. Un dato questo di cui tener conto per la comunicazione.
– Nel mondo della carta stampata si vendono pochi giornali. Negli anni Trenta, quando gli italiani erano 40 milioni, si diffondevano sei milioni di copie di quotidiani, duecentomila in meno di quanti se ne vendono oggi con una popolazione di 60 milioni. Un dato questo, che dovrebbe far pensare soprattutto coloro che materialmente “costruiscono�? i giornali. Qualche riflessione?
In Italia si leggono pochi giornali forse anche perché essi “informano�? meno sulle notizie e sovrabbondano nei commenti e nelle opinioni. Di più: violenze ed ingiustizie sono spesso “spiegate�? con parole che tendono a giustificare, chiamando bene il male, sostanza ciò che è effimero, vero il verosimile, e magari anche progresso quello che invece è regresso.
Il Card. Tettamanzi ha raccolto alcuni suoi interventi sul tema della comunicazione in un volumetto dal titolo significativo ed emblematico: “Il coraggio della verità�?. Occorre essere servitori liberi della verità, anche quando questo non è facile e sembra non “rendere�? immediatamente�?.
Occorre inoltre che in un mondo, spesso povero di valori autentici, si abbia la forza di diffondere anche quelle certezze dello spirito e della fede, di cui si ha veramente bisogno. È bello, e per tanti aspetti è anche gratificante, invitare a confrontarsi serenamente con la verità della realtà, ricercando il senso della vita e delle diverse cose che si compiono, per poter vivere le proprie giornate con il dovuto gusto e con la necessaria gioia. Sono queste possibilità stupende e sono questi i messaggi di cui si ha umanamente bisogno, andando oltre gli atteggiamenti superficiali di comodo.
I media sono oggi entrati prepotentemente nella vita delle persone e nelle case della gente e tendono ad assumere quasi il controllo dell’esistenza determinando orientamenti mentali, stili di vita e comportamenti pratici. In molti casi i ruoli sembrano che si siano rovesciati: i media non sono più al servizio delle persone e delle famiglie, ma queste ultime sembrano essere asservite ai media ed alla loro fame di ascolti a tutti i costi. Pur di fare audience si ricorre spesso a provocazioni di ogni genere. Questo avviene quando si diffondono programmi con i valori stravolti, quando nella cronaca si indugia su vicende personali ben oltre il diritto dell’informazione, quando la pubblicità aggredisce le famiglie inducendo bisogni fittizi. Non è vero forse che oggi diversi programmi sono prodotti in funzione della pubblicità?
Il mestiere del giornalista è importante e delicato. Il giornalista ha una funzione sociale determinante: deve informare e dovrebbe formare, può educare e potrebbe diseducare, contribuisce a mantenere una struttura sociale sana e ha la possibilità di intervenire al peggioramento della convivenza anche familiare.
Anche per questi motivi il giornalista ha bisogno di stima e di rispetto, domanda di essere accolto e sostenuto nel suo lavoro professionale, e gode di grande apprezzamento da parte della Chiesa, che giustamente gli ha dato anche un patrono celeste: S. Francesco di Sales. Ed allora ecco l’augurio: Non sentitevi mai soli ed invocate questo vostro speciale protettore!�?