SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mezza Forza Italia a cena con l’ex sindaco Martinelli mercoledì 4 gennaio, all’insaputa dell’altra metà. Della prima facevano parte il coordinatore regionale Remigio Ceroni, quello comunale Luigi Capriotti, il suo vice Bruno Gabrielli, il consigliere regionale Vittorio Santori. Della seconda l’on. Scaltritti, coordinatore provinciale, e pochi altri.
Alle proteste di Scaltritti, che chiede ai suoi chi ci fosse – e tutti negano – si aggiungono quelle degli alleati dell’Udc, tramite un comunicato del coordinatore provinciale e comunale Paolo Turano, contenente invece la richiesta “che la direzione romana di Forza Italia faccia chiarezza scegliendo i suoi uomini rappresentativi a San Benedetto ed indicando la linea che preferisce: quella dei commensali di Martinelli o quella dei commensali della cena della Casa delle libertà�?.
“L’Udc – prosegue Turano – riafferma la priorità della rappresentatività dei partiti per la determinazione delle linee di azione sociale da proporre all’elettorato, evitando i difficili equilibri con quanti hanno nostalgia dei personalismi localistici.�?
Perché Martinelli no? Turano lo aveva ripetuto ancora pochi giorni fa a Sambenedettoggi: “è lo stesso Martinelli ad essersi escluso con il comportamento tenuto quando era sindaco�?. E non è chi non ricordi le polemiche a distanza tra Martinelli e il senatore Ciccanti sul ruolo dei partiti (o la loro partecipazione alle decisioni del sindaco), particolarmente intense negli ultimi mesi prima dell’arrivo del commissario prefettizio.
Morale: dopo aver portato scompiglio tra i partiti per tutto il tempo in cui è rimasto in carica, all’ex sindaco riesce ancora di spaccare Forza Italia, riprendendo da dove aveva lasciato. Un’alleanza dovuta solo a simpatia reciproca tra i diretti interessati?