NOME: Novara Calcio
ANNO DI FONDAZIONE: 1908
COLORI SOCIALI: maglia azzurra con inserti bianchi, calzoncini e calzettoni azzurri.
CENNI STORICI: Un’eclissi che sembra non avere fine. Da oltre vent’anni il Novara Calcio, sodalizio sabaudo dai trascorsi prestigiosi – può vantare ben otto campionati nella massima divisione (dal ’48 al ’56) – non assapora palcoscenici di prestigio. La promozione in terza serie è arrivata nel giugno del 2003 dopo venti tornei di fila in quarta serie, interrotti da una sola parentesi al ‘piano superiore’, parentesi datata campionato ’96-’97.
Il Novara nasce nel lontano 1912, anche se il logo dello scudo crociato, effigie del club piemontese, riporta l’anno 1908, visto che già a quell’epoca era sorta la F.A.S. (Football Association Studenti), il quale costituirà il primo nucleo della squadra che nacque di lì a poco.
La prima gara del Novara Calcio venne disputata il 3 novembre 1912, al cospetto del Torino (vittoria 2-1 per i granata). Quelli erano gli anni del ‘quadrilatero piemontese’, costituito, oltre che dagli azzurri, dal Casale, dalla Pro Vercelli e dall’Alessandria.
Le stagioni di maggior successo per il Novara coincisero in ogni caso con i già citati anni Cinquanta. Delle otto stagioni nella massima serie quella edizione ’51-’52 fu la più bella, visto che gli azzurri si posizionarono all’ottavo posto, confermandosi la migliore fra le cosiddette provinciali. Indiscusso protagonista fu Silvio Piola, alla cui memoria è intitolato lo stadio novarese, bandiera e goleador della compagine azzurra (ne mise a segno oltre 300).
La retrocessione arrivò nel ’56, mentre cinque anni dopo, illeciti ancora non ben chiariti fecero scivolare il Novara in serie C. Dopo qualche altra stagione cadetta gli azzurri, nel ’77, incapparono nell’amara retrocessione in C2. Da lì iniziò il calvario che il Novara Calcio sta ancora vivendo, relegato ai margini del calcio che conta.
Rammentiamo infine che l’annata passata gli azzurri si sono salvati solo nel corso dei play out, dove hanno avuto la meglio sul Como.
STADIO: Silvio Piola. Iniziato a costruire nel ’71, ma inaugurato il 25 gennaio 1976 in occasione della sfida cadetta col Genoa – allora il Novara era secondo in classifica, proprio insieme ai liguri – l’impianto viene intitolato alla memoria di Silvio Piola solo nel ’97. In precedenza viene genericamente chiamato “Viale Kennedy�?, riprendendo il nome del viale su cui si affaccia.
Omologato per circa 9.000 posti (in realtà può contenerne circa 14.000), il “Piola�? presenta una curiosa conformazione per le due curve – la Nord è la casa madre degli ultras azzurri – le quali sono piuttosto ridotte (955 posti) e ‘schiacciate’, sviluppandosi più in orizzontale che non in altezza. Il settore adibito agli ospiti è la curva Sud.
Per la cronaca segnaliamo che il primo stadio della storia del Novara fu il Comunale, impianto andato in pensione nel gennaio del ’76, dopo quasi 45 anni, ma soprattutto teatro delle storiche stagioni in serie A della squadra piemontese.
CITTA’: Novara sorge sopra una piccola altura morenica, tra due corsi d’acqua, il Terdoppio e l’Agogna. Città dalle origini antichissime, avvolte nella leggenda.
Non ci sono giunte, infatti, documentazioni storiche certe riguardanti la fondazione di Novara: fu probabilmente antico centro dei Liguri nel V secolo a.C. e poi dei Galli Vertacomacori che, nel IV secolo a.C., la celtizzarono con tutto il basso novarese. Diviene poi fiorente città romana, con il nome di Novaria, derivante forse da Nubilaria, vale a dire avvolta nella nebbia. Cesare la erige a Municipium nel I secolo a.C. e la città conserva ancora oggi, nelle sue vie centrali, la tipica struttura quadrangolare romana.
Dagli anni ’50 Novara è passata da un’economia prettamente agricola ad una pulsante e dinamica città industriale; attualmente conta oltre 200.000 abitanti, è sede di alcune Facoltà Universitarie e di un Conservatorio di Musica, è snodo importante delle più grandi vie di comunicazione verso l’Europa e il mar Ligure, vanta cospicui insediamenti industriali nei settori cartografico, alimentare, meccanico, manifatturiero, chimico, mentre sono assai sviluppati i comparti commerciale e bancario.
Il visitatore può scoprire a Novara una forma di turismo nuova, stimolante, che corre su due binari paralleli offrendo, insieme alle bellezze dell’arte e della storia, una ricchissima tradizione di bontà gastronomiche e di sapori unici.
Così, accanto a un giro tra i monumenti più famosi, dalla cupola antonelliana al Broletto medioevale, dalla basilica di San Gaudenzio al Palazzo Natta dell’Isola, dalla chiesa di San Marco a Palazzo Bellini, non può mancare un viaggio nel gusto, per scoprire il riso nelle sue mille preparazioni (in testa la straordinaria paniscia), i formaggi (il gorgonzola, formaggio dal sapore spiccato), i vini delle colline, i salumi (tra cui i salam d’la duja, morbidissimi perché conservati nello strutto, in caratteristici vasi di coccio, ed i “marzapani”, salami a base di sangue e di pane), le rane, pescate nel periodo estivo, il pane di “meliga”, confezionato con farina di mais, i dolci (come i tipici biscottini che tanto piacevano a D’Annunzio e il “pane di San Gaudenzio”).
La città e il suo hinterland offrono, oltre ad alberghi di qualità, numerosissimi ristoranti, trattorie, osterie e aziende agrituristiche: piccoli templi della cucina e della tradizione.
TIFOSERIA: Il primo gruppo ultras novarese nasce tra gli anni Sessanta e Settanta, quando gli azzurri militano in serie B. Il Commandos Club, questo il suo nome, resta in vita sino alla fine del ’70. A quell’epoca risalgono le ruggini con le tifoserie di Varese – storica la trasferta dei 2.000 piemontesi nel ’76 – Genoa, Inter e Como.
Nel ’78 nascono le Brigate Biancoazzurre (si sciolgono dopo poche stagioni), le quali prendono il posto del CC. Sono gli anni peggiori della storia del sodalizio piemontese, eppure il 1983 vede la nascita della Legione, gruppo che esprime interamente il proprio potenziale negli anni Novanta, nonostante la squadra sia relegata nel limbo della quarta serie.
La Nord azzurra non ha mai mollato nonostante i campionanti altalenati, ed anzi nascono nuove entità, quali lo Zoo Novara (nel ’90), il Rizzo Group, il Novarasta, Carpignano Alcolica, Gruppo Stikkio e, di recente (nel 2004), gli Overtrenta, gruppo che raccoglie alcuni dei fondatori ed ex appartenenti di spicco della Legione.
E a proposito della Legione, lo scorso ottobre, l’entità più importante della curva azzurra, dopo 22 anni di attività, ha proclamato il suo scioglimento. Non ne conosciamo le ragioni precise, anche se pare che alla base della drastica decisione vi sia la mancanza di un adeguato ricambio generazionale nelle file dello stesso gruppo piemontese.
Amicizie e rivalità. Solido il gemellaggio con le Brigate Bianche Olbia, buono il rapporto due stagioni fa con i FAB e gli RNK Rimini. Tesissimi invece i rapporti con le piemontesi Pro Vercelli, Casale e Alessandria, con Pavia, Mantova, Varese, Pro Patria e Viareggio.