SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giunto agli sgoccioli della sua esperienza come deputato, l’on. Orlando Ruggieri svela a Sambenedetto Oggi i suoi progetti politici futuri. Corsia preferenziale per la conferma in Parlamento, ma anche apertura ad un’eventuale candidatura a sindaco per l’Unione. Un’opportunità, quest’ultima, che Ruggieri accetterebbe a due condizioni: creare una lista personale per non essere ‘sopraffatt’o dai partiti e l’apertura di un dibattito serio sul Prg. Il parlamentare confessa anche di avere un “debole�? per la candidatura di Gaspari: “Devo riconoscere il suo costante impegno costante per la città�?. Ruggieri non si sottrae ad un’analisi, schietta ma senza risvolti polemici, sulla travagliata crisi politica che la Margherita sta attraversando in ambito locale: “La mancanza di una vera dialettica congressule e di un gruppo dirigente dinamico ha impedito al partito di fare politica sul territorio�?.

La Margherita, lacerata al suo interno da forti divisioni, a livello locale sta attraversando una fase politica molto delicata. Qual è il suo parere in merito?
La Margherita è nata dalla fusione di partiti diversi, ognuno con una propria tradizione politica; è frutto di accordi in cui ogni partito componente ha avuto il suo peso e il suo riconoscimento. Credo che il problema fondamentale sia la mancanza di una vera e propria dialettica congressuale, il continuare a nascondersi dietro al dito, non vedendo in questo modo l’orizzonte di un partito che non riesce più a dialogare. E, come se non bastasse, la coordinatrice provinciale Valeria Senesi, si rifiuta ancora di proporre, a prescindere dalle maggioranze, un confronto aperto e critico all’interno del partito.

Il segretario Manfroni di recente è stato sfiduciato dal direttivo. La corrente predominante del partito è guidata ora da Franco Paoletti. Ritiene che questa sia una svolta decisiva per la Margherita?
Non vorrei analizzare la situazione sul piano strettamente personale. Paoletti, a pari di altri, ha posto importanti questioni locali e credo che stia svolgendo bene il ruolo di mediazione con i partiti. La Margherita, attraverso lui, è riuscita ad ottenere, a livello regionale, un riconoscimento maggiore.

Per Paoletti la Margherita negli ultimi anni è stata un partito-fantasma a causa della cattiva gestione dell’asse Donati-Senesi. E’ d’accordo con questa analisi?
Come ho già detto, non intendo seguire la logica del personalismo ed incolpare Donati o la Senesi. Credo che la mancanza di un gruppo dirigente attivo e dinamico abbia impedito alla Margherita di fare politica sul territorio.

Il suo nome viene spesso tirato in ballo come candidato sindaco dell’Unione a S.Benedetto. E’ un’ipotesi credibile?
Nonostante aspiri alla conferma per la prossima legislatura in Parlamento, se all’interno della coalizione maturasse la possibilità di candidare un sindaco della Margherita, molto probabilmente accetterei, ponendo due condizioni: la presenza di un lista personale per non essere ostaggio dei partiti. Il sindaco deve chiaramente amministrare insieme ai partiti di riferimento ma può anche impiegare, se presenti, valide personalità dello schieramento opposto. Non tutto il bene viene da sinistra e non tutto il male da destra. Come seconda condizione chiederei di aprire un dibattito serio e deciso sul Prg.

Ritiene motivata l’esclusione dell’ing. Benigni dall’Unione e dalle Primarie?

Sono assolutamente contrario e chiedo alle forze del centrosinistra che venga reintegrato. A San Benedetto c’è una scarsa propensione al confronto politico e si tende ad escludere chi ha idee politiche differenti.

L’Unione sembra orientata ad accantonare le primarie. E’ d’accordo con questa scelta?

Le Primarie che sottendono all’esclusione non mi hanno mai convinto e mai lo faranno.

Ritiene possibile l’ipotesi di un candidato unico per Ds e Margherita?

Sì, credo che sia possibile. Personalmente ho avuto sempre un debole per la candidatura di Gaspari, al quale non posso non riconoscere un impegno costante per la città. Mi sarei, però, aspettato che si opponesse all’esclusione dell’ing. Benigni.

Un merito che si attribuisce e un errore che si rimprovera nei suoi (quasi) cinque anni da deputato?
In questi 5 anni mi ha segnato profondamente la questione della divisione provinciale. A riguardo non posso imputarmi errori, non potendoli neanche imputare a Ciccanti, che con me si è opposto alla divisione provinciale.

Quante probabilità esistono, alla luce della recente riforma del sistema elettorale, che lei venga candidato per la seconda volta alla Camera?

Credo che ci siano le carte in regola per potermi ricandidare alla Camera dei Deputati. C’è, infatti, un orientamento nel partito a riconfermare tutti coloro che hanno fatto una sola legislatura.

Il suo giudizio complessivo sull’operato della Giunta Martinelli.

Non voglio parlare della Giunta, ma semplicemente di Martinelli. Per quanto riguarda il suo operato, il mio giudizio non è del tutto negativo, avendo realizzato qualche opera. Da un punto di vista politico non posso dire la stessa cosa: è stata una vera e propria catastrofe e non vedo bene una sua ricandidatura.

Un personaggio politico del centrodestra sambenedettese che stima.

Accantonando il giudizio politico, da un punto di vista personale stimo e ho buoni rapporti con diverse persone: l’ex sindaco Martinelli, Vincenzo Rosini e Pasqualino Piunti.

Dia un voto ai cinque anni da deputato dell’on. Scaltritti.

C’è un bon ton istituzionale con i parlamentari da rispettare e quindi non voglio dare giudizi su quanto e soprattutto su come si sia impegnato nella politica parlamentare. Sicuramente a San Benedetto avrebbe potuto aiutare l’inesperta compagine amministrativa per comporre le liti all’interno, portando quell’ elemento di buon senso che un parlamentare deve necessariamente dare al suo territorio.