SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Samb, domani è il giorno supremo. A Roma dovrebbe esserci (condizionale obbligatorio), l’attesa firma del passaggio di proprietà, dal duo Mastellarini-Paterna ad Alberto Soldini. L’atto era atteso per la giornata odierna, ma alcuni cavilli hanno reso necessarie ulteriori 24 ore per la stesura completa del contratto preliminare.
Non sembrano, tuttavia, esserci ostacoli di sorta, anche se nelle ultime due settimane sono nati continui ostacoli verso la conclusione dell’affare a causa della valutazione della massa passiva, che sarebbe aumentata rispetto al milione e 650 mila euro di partenza. Questo fatto ha causato una nuova e continua contrattazione: l’acquisto della Samb è valutato comunque, come spesa complessiva, sempre attorno ai due milioni di euro.
Altrettanti milioni sarebbero investiti da Soldini nel mercato di gennaio, per rinforzare la squadra. I nomi che circolano sono sempre gli stessi: ma si garantisce l’arrivo di almeno cinque o sei elementi di categoria superiore in grado di dare una sferzata alla squadra. L’ambizione è quella di acciuffare il treno play-off già in questo campionato, considerato mediocre tecnicamente, anche se il programma prevede di costruire una formazione con delle basi solide, tali che, con piccole modifiche, si possa puntare a primeggiare nel prossimo campionato.
L’entourage di Soldini è comunque pronto a mettersi al lavoro già a partire dalla giornata di venerdì. Occorre ad ogni modo valutare positivamente la pervicace volontà dell’imprenditore romano di diventare presidente della squadra, considerando i continui tentennamenti dell’altra parte (decisivo, anche in questo caso, il ruolo di Mastellarini, senza il quale le richieste di Paterna sarebbero state, probabilmente, eccessive). A proposito, siamo venuti a conoscenza che è titolare anche di un parco di otto elicotteri e che parla correntemente quattro lingue. Male non fa.
Quanto alle parole di Fraticelli, queste possono non far piacere a qualche uomo del gruppo Soldini, ma, se tutto andrà come si crede, da domani quelle stesse parole apparterranno definitivamente al passato.
Ma prima di tutto c’è da apporre la firma decisiva. Oramai più nessuno può tirarsi indietro.