PAVIA – Duecento e più irriducibili rossoblù per l’ennesimo viaggio in Lombardia. Altri 500 chilometri da coprire per non mancare all’appuntamento dello stadio Pietro Fortunati tra il Pavia e la Samb. I gruppi della curva Cioffi espongono un unico striscione a difesa del movimento ultras: “Difendi il tuo ideale…lotta per la tua libertà�?. Le scritte “No al decreto�?, Cioffi vive�?, “Uniti contro il razzismo�? e Diffidati a completare il quadro della curva Sud dell’impianto pavese.
I padroni di casa, sistemati nel settore dirimpetto, sono guidati dalla triade Pavia 1911 Crew, Sconvolts e Rebels Indians, con quest’ultimi che però si riconoscono dietro al messaggio “Libertà per gli ultrà�?. Mostrano qualche stendardo a inizio gara e sventolano un paio di bandiere biancazzurre. Troppi però i vuoti che si notano a lato del settore (in tutto lo stadio si contano appena 2mila anime).
Molto più vivace e colorato lo spicchio di Sud occupata dagli ospiti, costantemente caratterizzata dal brulichio di vessilli rossoblù (quattro i bandieroni). Si parte in maniera molto equilibrata con le due fazioni, avvantaggiate anche dalla copertura delle curve, si fanno sentire con cori roboanti a sostegno delle rispettive squadre. Il gol del Pavia spezza però l’equilibrio e Onda d’Urto e soci cominciano a rumoreggiare, invitando gli uomini di Galderisi a tirare fuori gli attributi. Non cessa però il loro sostegno, impagabile come al solito, mentre le poche centinaia di ultras locali prendono ulteriore coraggio e salgono i canti di incoraggiamento per La Cagnina e soci.
Si va al riposo con la Samb sotto di un gol, i fans rivieraschi non mutano il registro della performance lombarda: bandiere al vento, incessantemente, manate e tante voce al servizio della causa. Attacca la Samb, tra l’altro sotto il settore ospiti, che prova a trovare il gol del pari. Una sciarpata per parte fa inoltre da contorno alla partita del tifo nei secondi quarantacinque minuti.
Arriva invece l’episodio dell’espulsione di De Pascale, con conseguenti rigore e gol del raddoppio pavese. Esplode la rabbia in curva Sud, coi duecento rossoblù che mollano definitivamente. Stop ai cori pro-Samb, per dare spazio a invettive nei confronti di giocatori e allenatore.
L’epilogo è amaro come in occasione degli ultimi due viaggi a Monza e Ravenna. Facile prevedere che in riva all’Adriatico si vivrà l’ennesima settimana di passione.