Samb. In casa rossoblu è successo di tutto negli ultimi tre mesi. Un sodalizio (Mastellarini-Paterna-D’Ippolito) che sembrava solidissimo come il cemento si è sgretolato come fosse legato con lo sputo. Mi sembra che a San Benedetto si dice così. Anzi. Fino a ieri, a parte l’incomprensione, chiamiamola così, inattesa tra D’Ippolito e Mastellarini (persona di fiducia e grande amico di Paterna) i piani e gli assetti iniziali erano realistici ma credo che restino così anche adesso.
La mia fiducia però deve fare i conti con una dichiarazione sorprendente di Dante Paterna: “Io non c’entro con la Samb, non sono un’azionista della squadra marchigiana, Mastellarini non può aver detto il contrario, i componenti della fiduciaria Bathford Limited che ha il 100% delle quote sono segreti, spiegherò tutto ai tifosi del Pescara�? e così via.
Molte cose di quanto ha detto il presidente della formazione abruzzese non mi convincono.
Primo: quando non andava a vedere il Pescara, veniva a vedere la Samb e si lasciava tranquillamente intervistare pur senza dichiarare che era uno dei proprietari.
Secondo: Mastellarini non saprà usare benissimo il lessico italiano ma non è sembrato mai a nessuno un pazzo o un bugiardo e nemmeno una persona che non rispetta gli impegni. Non ci risulta che sia ‘protestato’ o avvezzo ad imbrogli come tanti personaggi che così sopravvivono (per modo dire perché vivono agiatamente) nel mondo del calcio.
Terzo: mi sembra senza senso l’affermazione che la fiduciaria è segreta. Non esclude che ci sia lui di mezzo.
Quarto: dire che spiegherà ai tifosi del Pescara sembra la cosa più vera perché nella nostra città si era vociferato che il segreto era legato proprio ai possibili umori dei tifosi biancazzurri ma questo non ci importa più di tanto.
Insomma una situazione già complicata si è ulteriormente ingarbugliata. Dovrebbe insegnare a chi di dovere che la mancanza di trasparenza, prima o poi… traspare.
Passiamo agli aspetti tecnici che è meglio.
Un anno fa quando fu presentata la nuova squadra eravamo tutti convinti (anche per la giovane età di gran parte dei giocatori) che la salvezza sarebbe stata un miraggio. Invece la nostra ‘ignoranza’ è stata punita con uno splendido campionato.
L’inizio del torneo 2005-2006 sembrava un possibile replay. Anche perché in serie C la conoscenza dei vari giocatori è limitata agli addetti ai lavor). Noi giornalisti (almeno io) non riusciamo ad esserlo, almeno in questa serie.
Insomma i miracoli è difficile farli figuriamoci ripeterli.
Una constatazione che mi fa affermare: comunque vada la partita con il San Marino è impossibile o troppo presto colpevolizzare il buon Giuseppe Galderisi. Lo faremo per primi quando il materiale sarà adeguato e quando saranno reintegrati i titolari assenti.