SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La quarta giornata di campionato coincide, per la Samb, con il secondo probante impegno in trasferta. Domenica prossima infatti si farà visita ad un Monza non solo capolista – e speriamo che l’aria salubre della testa della classifica nuoccia ai brianzoli, così come ha nuociuto domenica scorsa alla banda Galderisi – ma che può vantare anche uno stato di forma psico-fisica più che invidiabile.
La matricola biancorossa, guidata dall’esperto mister Sonzogni, ha dalla sua numeri che ne giustificano appieno il primato: due vittorie, un pareggio, cinque gol fatti e nessuno subìto. Di più: un gioco effervescente e votato all’attacco. Chiedete a Lumezzane, Pavia e Pro Sesto.
Se è vero che, nel leggere i nomi delle compagini sinora affrontate, salta all’occhio, pavesi a parte, la loro poca o relativa consistenza, è altrettanto vero che i brianzoli hanno superato brillantemente i suddetti ostacoli pur vestendo i panni, scomodi, della matricola, peraltro benedetta dal ripescaggio a fronte delle disgrazie altrui. Come più volte rimarcato in questi ultimi giorni, l’intelaiatura della squadra è più che collaudata – sono stati apportati, in sede di calciomercato, pochi, ma oculati innesti – ed è normale per il tecnico biancorosso trarre grossi vantaggi da questa situazione.
In Brianza l’ambiente è già su di giri – a scanso di equivoci: difficile, nonostante questo, prevedere un pubblico all’altezza della situazione domenica prossima, visto che i grandi numeri non abitano più da quelle parti ormai da decenni -; c’è chi scomoda audaci paragoni con il Monza di fine anni Settanta, quello, per intenderci, guidato da Alfredo Magni e capace di fare cose egregie tra i cadetti, andando persino a sfiorare la massima serie. In casa biancorossa c’è insomma la convinzione, compreso il presidente Begnini, di poter fare bene, anche se chiaramente l’obiettivo è e rimane una tranquilla salvezza.
I rossoblù, dal canto loro, sono chiamati ad un pronto riscatto dopo la netta – sul piano del risultato, ma anche su quello del gioco – sconfitta patita cinque giorni fa al cospetto dello Spezia. I liguri hanno amputato sul nascere le ambizioni dell’ambiente marchigiano che dopo la partenza sprint si era illuso che la Samb potesse da subito recitare un ruolo importante nelle alte sfere della graduatoria. E invece sono tornate più che mai attuali le carenze quantitative e qualitative dell’organico a disposizione di mister Galderisi, il quale nel dopopartita di domenica scorsa ha zavorrato le smanie della città con un perentorio “Pensiamo alla salvezza�?. Logico.
Vallo però a dire ad una tifoseria che attende la B da più di quindici anni. Quella stessa città che pure sta mostrando una maturità encomiabile, su tutti la curva abitata dagli ultras nostrani che, sebbene per molti faccia rima con impulsività e poca propensione all’equilibrio e alla condotta paziente, sta continuamente dando lezioni di stile agli altri settori del Riviera delle Palme (la tribuna in primis), sempre avvezzi a rumoreggiare e a fischiare dopo una serie di passaggi sbagliati o di conclusioni maldestre. Da questa fiducia mostrata da gran parte del pubblico si può ripartire.
Come si può ripartire dalla indiscutibile voglia di riscatto della Samb che auspichiamo non ripeta l’opaca prestazione sfornata contro lo Spezia. Per l’occasione Galderisi potrebbe anche apportare qualche ritocco al centrocampo (gioca Faieta?), vale a dire il settore che più degli altri ha sofferto al cospetto degli ‘aquilotti’, mentre di certo muterà la difesa, in virtù dell’infortunio occorso ieri a Gianluca Colonnello.
Intanto il programma della quarta giornata propone un match di assoluto spessore tra Padova e Genoa (posticipato a lunedì sera), una sorta di rivincita per il Grifone che nello spareggio coi veneti del ’95, sul neutro di Firenze, soccombette, trovando l’amara retrocessione in serie B. Biancoscudati e rossoblù vivono la vigilia con relativa tranquillità: ambedue sono reduci da un’importante vittoria, ma per i liguri le esigenze di classifica sono da subito impellenti, avendo dovuto far fronte e alla penalizzazione di 3 punti e alla vittoria sul Ravenna ‘cancellata’ dalla vicenda Ghomsi. Difficile fare un pronostico, certo è che il girone A, con questo Padova-Genoa, propone la prima affascinante sfida della stagione.
Molto interessante anche l’incontro del Pietro Fortunati di Pavia dove gli uomini di Torresani e la Salernitana di mister Costantini si daranno battaglia. I padroni di casa sono chiamati a dare la scossa ad un avvio di torneo in chiaroscuro, tanto da far presagire al tecnico azzurro un campionato di ben altro lignaggio per i suoi, mentre i granata dovranno tentare di allungare la scia della sofferta vittoria ottenuta due giorni fa nel corso del recupero della prima giornata contro il Teramo.
E a proposito degli abruzzesi, i biancorossi saranno ospiti di un Lumezzane in cerca di riscatto dopo la sconfitta in casa del Cittadella che invece sarà di scena a La Spezia. I bianconeri, con una gara ancora da recuperare (il prossimo 21 settembre conto la Salerniatana), dovessero superare anche l’ostacolo granata, si metterebbero in condizioni di classifica assolutamente ambiziose. Se quello che abbiamo ammirato al Riviera, del resto, è il vero Spezia, Antonio Soda può dormire su due guanciali.
Non può farlo il Pizzighettone che, dopo la disfatta casalinga nello scontro diretto col Giulianova, rende visita al Novara, ringalluzzito dall’exploit dell’Arechi di Salerno. Vedremo se i piemontesi troveranno il passo giusto per mantenere le buone premesse lasciate intravedere sinora.
Domenica assai delicata per la Fermana, affidata, dopo il tracollo di Genova, ad Arcangelo Sciannimanico e attesa dal secondo impegno casalingo: al Bruno Recchioni arriva una Pro Sesto che, come i canarini, tengono in mano il fanalino di coda. A Sesto San Giovanni peraltro si parla già del possibile allontanamento di mister Giancarlo D’Astoli in caso di sconfitta nelle Marche.
Chiudono il quadro della giornata il derby romagnolo tra Ravenna e San Marino e la sfida tra Giulianova e Pro Patria.