Samb squadra. L’importanza del gol. Chiunque ha giocato al calcio, in qualsiasi categoria, ha sicuramente avuto le sensazioni che sto per dirvi.
Premessa: per diventare un giocatore di calcio occorre avere una certa dimestichezza con il pallone. E’ naturale. Capita però che la dimestichezza e la bravura da dimostrare in un campo di calcio (importante anche il numero di spettatori) non sono direttamente proporzionali all’abilità ma alle condizioni mentali. Un esempio clamoroso: un calciatore inglese (Best) e un altro svedese (Skoglund) ammisero che, prima di andare in campo, quasi si ubriacavano per inibire i freni che l’urlo di un tifoso avversario, o preoccupazioni naturali extra calcistiche, mettevano al loro estro. Non per niente erano due formidabili calciatori, bravissimi nell’inventarsi micidiali dribbling, all’apparenza impossibili. In condizioni normali non li avrebbero nemmeno tentati. Cosa c’entra con la Samb e con la splendida vittoria di Teramo? C’entra, come ho avuto modo di anticipare domenica scorsa, perché Galderisi ha due attaccanti strepitosi (forse anche per merito suo ma principalmente, secondo me, perché a San Benedetto hanno trovato l’ambiente che li fa stare in campo… senza pensieri). Sono nelle condizioni ideali, per cui sbagliano poco. Arrivo al punto. Quando realizzano un gol non producono soltanto effetti numerici sul risultato della gara ma mettono tutto il resto della squadra nelle condizioni di rendere al massimo delle proprie possibilità. Chi, come dicevo all’inizio, ha giocato al calcio in qualsiasi categoria comprende bene come ci si sente con la propria squadra in vantaggio e viceversa. Per questo ritengo che se la Samb avesse ceduto Martini non avrebbe perso un ottimo giocatore ma quasi… mezza squadra. Lui e Scandurra (speriamo anche altri) sono il volano di un motore che promette scintille. Se, è d’obbligo, si riesce a mantenere l’umiltà di non essere una formazione che deve vincere il campionato ma credere di poterlo diventare ogni giorno di più.
Sto forse caricando i due bomber di eccessive responsabilità? Credo di no perchè sia Martini che Scandurra sono due ragazzi molto intelligenti. Ecco la testa che continua a prevalere… sulle gambe.
Samb società. Merita anch’essa una parola di incoraggiamento e l’invito ad usare il cervello. Cervello che, secondo me, hanno finora usato benissimo i Mastellarini e il commercialista Fraticelli. Quest’ultimo ha dimostrato che non è facile raggirarlo o fargli credere fischi per fiaschi. Cosa che invece commercialisti sambenedettesi (complici?) non seppero fare negli anni novanta. A Gabriele Mastellarini, che oggi ha dato una specie di aut-aut alla città, diamo un piccolo e modesto consiglio: abbia fiducia nei sambenedettesi e continui a non usare toni perentori. Per dirla breve, alla maniera dei Gaucci che minacciarono con strafottenza l’indebolimento della squadra e lo fecero commettendo tra l’altro un grossissimo errore di valutazione. Con Zerbini e Scandurra (la storia per lui potrebbe ripetersi) avrebbero potuto portare la Samb in serie B e forse cambiare la nostra ma anche la loro storia. Il male si ritorce sempre contro chi lo fa, non è un semplice proverbio. Gabriele Mastellarini abbia fiducia e continui a trovare serenamente con il popolo sambenedettese il modo di sbloccare la situazione. Personalmente sono fiducioso. Ci sono alcune soluzioni, non ultima quella della solidarietà sociale alla stregua dei pescatori sambenedettesi che nel 1956 aiutavano esternamente la Samb con parte del pescato. Una sola cosa non deve mancare la trasparenza totale. Ci fosse stata anche un anno fa, probabilmente avrebbero, avremmo scovato prima le intenzioni dell’avv. D’Ippolito.
Muro rossoblu. Mi hanno riferito che il moderatore del muro dei tifosi rossoblu ce l’abbia, non so perchè, con il sottoscritto. Mi hanno fatto leggere alcune righe che farebbero riferimento alle mie edizioni giornalistiche. Non può essere perché il sottoscritto, o chi per lui, non si è mai macchiato delle colpe citate nelle accuse del moderatore. Nemmeno di una virgola. Non fosse così, lo invito formalmente a dimostrarmi il contrario in un colloquio sereno a quattr’occhi con il sottoscritto che, nella sua vita, non ha mai prevaricato o sfruttato chicchessia e, tanto meno, compiuto azioni atte a danneggiare la Samb che resta una passione insanabile. Forse qualcuno (magari un nostalgico di Venturato) gli ha raccontato fischi per fiaschi. Credo infatti che (se i suoi scritti si riferiscono a me) lo faccia in buona fede e per questo mi piacerebbe incontrarlo.