SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Innamorati pazzi della Samb. Una squadra e una tifoseria che inseguono un sogno chiamato Serie B da una vita, che però, pur tra incredibili difficoltà, sono ancora lì, sui gradoni del Riviera delle Palme, nel bene e nel male, pochi o tanti.
Non è la prima volta nella storia dello sport in cui, pur non riuscendo ad ottenere i risultati sperati, l’attaccamento dei supporters nei confronti della squadra o dello sportivo aumentano. Nel campo del calcio, si pensi a quanto sta accadendo all’Inter, una formazione che non vince lo scudetto dal 1989 (ultimo anno di permanenza della Samb nella cadetteria…) e che, come la Samb, soffre della supremazia dei rivali milanisti (mentre, parallelamente, i tifosi rossoblù vedono addirittura schizzare l’Ascoli in Serie A).
Nonostante le mille delusioni, si nota facilmente che i tifosi di fede nerazzurra (e chi scrive non lo è) continuano ad amare la squadra che del presidente Moratti con un’attaccamento sempre maggiore.
O si guardi al Livorno: i tifosi amaranto hanno atteso trent’anni per riassaporare la Serie B, e nonostante questo hanno seguito appassionatamente la lenta risalita degli anni Novanta, quando, tra Serie C1 e C2, il Livorno perse tre finali e una semifinale play-off…
In campo extra-calcistico, ricordiamo ad esempio quanto accaduto alla Ferrari: la gloriosa scuderia italiana non ha vinto un campionato del mondo nei ventun’anni intercorsi dalla vittoria di Jody Scheckter (1979) alla prima delle cinque affermazioni consecutive di Michael Schumacher (2000). Ma l’amore per i bolidi color rosso non cessò nonostante la netta supremazia di McLaren e Williams.
Stiamo andando fuori tema? No. La nostra breve escursione serve ai tifosi della Samb per capire che, sia che arrivino le auspicate vittorie sia che sia un tempo di vacche magre, il club rossoblù può ad ogni modo contare su un piccolo grande capitale: i suoi tifosi.
Molto probabilmente le tessere di abbonamento sottoscritte saranno alla fine superiori a mille; i suoi tifosi saranno presenti e numerosi a Genova come a Pizzighettone; la Curva Cioffi non mancherà di sostenere i suoi beniamini neanche per un minuto: sono poche le realtà che, nonostante un’estate tribolatissima, possono fregiarsi di questo capitale naturale.
E se dovesse arrivare il sospirato ingresso di qualche imprenditore sambenedettese in società…