SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Abbiamo intervistato Antonio Alfosi, Presidende del Comitato di Quartiere Sant’Antonio. Alfonsi ci ha raccontato le problematiche della sua zona e il difficile rapporto tra Amministrazione e quartieri.

Che area di San Benedetto ricopre il suo Quartiere?
Il quartiere Sant’Antonio è il più grande e popoloso della città, comprende collina e mare e si estende dal lato sud di Via Voltattorni al lato nord di Via Formentini. E’ un quartiere storico che mi vede come presidente dal 1995.
Come nasce la realtà dei Comitati?
I Quartieri sono nati spontanemente e da sempre hanno avuto come punto di riferimento le parrocchie. Dal 1998 l’attività dei quartieri è stata riconosciuta dal Comune di San Benedetto e regolamentata tramite uno Statuto (consultabile sul sito del Comune di San Benedetto) .
Pensa che i Comitati si attengano alle disposizioni dello Statuto?
Non tutti i Comitati rispettano il regolamento, o comunque molti lo fanno con superficialità e uscendo dai ruoli che gli competono. Penso che il Regolamente debba essere rivisto in alcune sue parti e spero che il Comune ci dia la possibilità di aggiornarlo in base alle nostre esigenze.
Da cosa è dovuta questa situazione?
Innanzitutto dalla mancanza di un organo di controllo la cui presenza è prevista dallo Statuto ma che di fatto non esercita i suoi poteri. Parlo del Coordinamento dei Comitati, composto dai 15 presidenti dei Comitati di Quartiere. In ogni modo alla base del problema c’è la scarsa considerazione data ai quartieri dall’amministrazione comunale. Noi non ci sentiamo ascoltati e la conseguenza è che si rischia di prendere le cose alla leggera.
Dunque come definisce il rapporto dei quartieri con l’amministrazione Martinelli?
Lo definirei un rapporto inesistente. I quartieri sono nati come supporto per la Giunta ma adesso ritengo che non siamo messi nelle condizioni di lavorare bene insieme. Con la Giunta Perazzoli le cose andavano un po’ meglio, c’era più dialogo con i Comitati.
I cittadini partecipano alle assemblee pubbliche?
Devo dire che la partecipazione dei residenti agli incontri è buona. Ci incontriamo regolarmente nella sala della parrocchia di Sant’Antonio.
In che modo comunica con i residenti del quartiere Sant’Antonio?
Principalmente tramite il passaparola, ma anche con messaggi audio o affiggendo le varie comunicazioni nelle bacheche della parrocchia.
A tal proposito ho una proposta che prevede l’indizione di elezioni uniche per definire i presidenti dei Comitati di Quartiere (n.d.r. sono eletti ogni 3 anni). In questo modo il Comune potrebbe pubblicizzare le elezioni nei quartieri una volta sola, risparmiando tempo e risorse.
Quali sono i problemi principali del quartiere?
Il problema maggiore riguarda la massiccia presenza di campi elettromagnetici nella zona. La nostra battaglia è iniziata nel 1994 e nel 1999 si è formato un Comitato contro i campi elettromagnetiici, alla cui presidenza c’era Cristina Ribichini. Questo Comitato lavorò bene e riuscì ad ottenere risultati significativi, come la parziale modifica del regolamento regionale. Da allora però la situazione si è arenata, noi del Comitato stiamo continuando a darci da fare ma senza ottenere nulla di concreto.Per quanto riguarda i tralicci dell’alta tensione in Via Bianchi, questi sono di proprietà delle Ferrovie dello Stato e sono stati costruiti prima delle numerose abitazioni che ora vi sono intorno. L’unica soluzione sarebbe far accollare al comune le spese necessarie per far passare i fili sotto terra e farli arrivare in collina.
Che ci dice a proposito del cantiere a cielo aperto allestito da mesi in Viale De Gasperi?
I lavori sono ripartiti il 22 agosto e spero che si concludano al più presto per il bene di residenti e commercianti. Temo che problemi derivanti dalle fognature delle abitazioni possano creare ulteriori ritardi ma per ora sto a guardare nella speranza che i lavori terminino entro i termini stabiliti (n.d.r. il 30 settembre). Approvo in pieno l’idea di riqualificare Viale De Gasperi, ma penso che il progetto del Comune sia poco elaborato, prevedendo solo lavori ai sottoservizi e l’aggiustamento dei marciapiedi.
Inizialmente il progetto prevedeva l’eliminazione dello spartitraffico e la realizzazione di una pista ciclabile a norma, poi il tutto è stato pesantemente ridimensionato.
Per quanto riguarda i dissuasori di velocità fortunatamente se ne è posizionato uno solo e non sei, come si era prospettato all’inizio.
La cosa assurda di questi lavori è che la strada sarà riqualificata fino a Via Lucania, lasciando fuori gran parte del viale. Che l’amministrazione voglia dividere Viale De Gasperi in due vie?
Per quanto riguarda invece via Piemonte?
Anche quella via è stata un cantiere a cielo aperto per troppo tempo, quando furono effettuati lavori ai sottoservizi. Ora che si dovrà aggiustare il manto stradale mi auguro che si proceda più velocemente.
Nella via segnalo la presenza di Largo Lazio, un piazzale in stato di abbandono per cui esiste un progetto di riqualificazione che prevede la realizzazione di un giardino e di garage sotto terra.
Per concludere sono molto contento della nascita dell’associazione di commercianti di via Piemonte.
Altre problematiche del quartiere?
Sul Monte della Croce si realizza un numero eccessivo di immobili e noi abbiamo segnalato problematiche riguardanti l’assestamento del terreno. A dicembre 2004 abbiamo chiesto al Dirigente dei lavori Pubblici e Ambientali del Comune Polidori se fossero stati fatti studi geofisici per accertare le condizioni del terreno ma non abbiamo ancora ottenuto nessuna risposta.
Inoltre ritengo che il mercatino comunale della frutta collocato vicino al municipio sia fatiscente e debba essere rinnovato al più presto.
Quali proposte avanza per il miglioramento del suo quartiere?
Mi piacerebbe che fosse realizzata una “bretella�? che colleghi il quartiere Santa Lucia a Grottammare, limitando così il traffico sulla Statale. Come Comitato di quartiere abbiamo avanzato da tempo questa proposta, ma anche in questo caso non abbiamo ottenuto alcuna risposta. Un buon risultato c’è stato invece attrezzando il tratto di strada dalla palestra Lion’s al vecchio municipio con asfalto fonoassorbente, che limita di molto i rumori delle macchine.
Inoltre mi auguro che i lavori sul lungomare proseguano anche nella parte nord della città, riqualificando il tratto che va dallo chalet Las Vegas al torrente Albula.
Per quanto riguarda l’area verde Karol Wojtyla in via Lombardia (dove ha ora sede il Comitato di Quartiere) propongo la sua chiusura notturna per evitare atti vandalici registrati più volte dall’inauugurazione del parco.
Vorrei tra le altre cose ricordare un progetto che prevedeva la realizzazione di una Ludoteca presso la scuola Bice Piacentini, un’idea chiusa in un cassetto che mi piacerebbe andare a rispolverare.
Vuole lanciare un messaggio al Comune di San Benedetto?
Auguro un buon lavoro ai chiunque succeda al Sindaco Martinelli, ricordando agli amministratori che mi troveranno sempre sulla loro strada per promuovere gli interessi del quartiere Sant’Antonio.