SAN BENEDETTO DEL TRONTO – In un’insolita serata di fine agosto (in riviera piove ininterrottamente da diverse ore) la Samb fa il suo esordio di fronte all’esiguo, ma ammirevole pubblico amico, orfana dell’allenatore e di diverse pedine tra infortunati e stranieri che non hanno ancora ottenuto il transfert dalla Lega di serie C. Nelle vesti di allenatore troviamo il preparatore dei portieri Emilio Tuccella, il quale può disporre di 14 uomini contati; in panchina si accomodano quattro ragazzi della formazione Berretti.
Presupposti che, in aggiunta all’insidioso terreno dell’impianto marchigiano, rivelano in maniera esauriente quanto poco ci si possa attendere dai rossoblù.
Tradotto: sconfitta più che preventivabile, anche se l’inedita serata di Coppa Italia ha riservato qualche indicazione positiva per chi tra breve si siederà sulla panchina rivierasca. Nella giornata di oggi infatti il nuovo mister raggiungerà il ritiro di Cascia; è stato lo stesso presidente Umberto Mastellarini a comunicarlo alla squadra negli spogliatoi, al termine della partita contro la Cremonese.
Ma andiamo con ordine. I padroni di casa si dispongono in un canonico 4-4-2, con la linea difensiva composta, da destra verso sinistra, da Gazzola, Maury, Femiano e Irace; a centrocampo, in mezzo si sistemano Paolucci e Tedoldi, mentre sugli out agiscono i fratelli Santoni (Mattia a destra, Michele a sinistra); in attacco la coppia De Lucia-Martini.
I grigiorossi, anche loro privi di cinque giocatori (Taddei, Iorio, Carparelli, De Francesco e Terni) rispondono con un 3-5-2 che prevede in difesa il trittico Dall’Igna-Donadoni-Rossini, a centrocampo Manucci e Tabbiani ad agire sugli esterni, in mezzo Smanio, Garzon e Furiani, mentre in avanti giocano l’immarcescibile Prisciandaro ed il vivacissimo Marchesetti.
La Samb, pur molto grintosa e vogliosa, paga lo scotto dell’esordio al ‘Riviera’: la prima mezzora è assolutamente colorata di grigiorosso. I lombardi, godendo peraltro dell’uomo in più a centrocampo, fanno girare bene palla ed arrivano dalle parti di Rosati – sempre molto attento l’ex estremo difensore del Lecce – con estrema facilità. Gli esterni Tabbiani e Manucci si infilano bene sulle corsie di competenza e là davanti, oltre ad esserci un vecchio lupo dell’area di rigore come Gioacchino Prisciandaro, gli ospiti possono beneficiare di un Marchesetti che spazia sull’intero fronte offensivo, non dando un punto di riferimento stabile alla difesa rossoblù che ancora non mostra un’intesa degna di tale nome.
Il primo brivido percorre le schiene degli affezionati tifosi sambenedettesi dopo appena 9 minuti dal via: Tabbiani pennella una punizione per la testa di Prisciandaro. Palla in angolo. Dopo due minuti Marchesetti, approfittando della pioggia che frena un retropassaggio di Irace, si invola verso Rosati, serve una bella palla in mezzo, ma la difesa rivierasca riesce a spazzare. Al 14’ è ancora il numero 77 grigiorosso a confezionare un invitante assist per Tabbiani che davanti a Rosati si fa chiudere lo specchio della porta.
Preme la squadra di mister Roselli, la Samb non riesce a ribattere allo strapotere della Cremonese che colleziona quattro calci d’angolo di fila. Ancora gli ospiti sugli scudi al 18’, quando Furiani, direttamente da calcio piazzato, serve Marchesetti, il quale controlla bene la sfera e poi la indirizza verso la porta rossoblù: Rosati devia con buona prontezza di riflessi.
Bisogna attendere il 21’ per annotare sul taccuino il primo corner dei padroni di casa. Passano 5 minuti e la Cremonese torna a farsi pericola: ennesima punizione sulla trequarti, stavolta batte Marchesetti che trova il solito Tabbiani, posizionato all’altezza del calcio di rigore: Rosati risponde ancora una volta da campione.
Al 29’ la Samb, finalmente, mette la testa fuori dal guscio. Tedoldi lancia lungo per De Lucia che in area di rigore grigiorossa duella con Donadoni; il contatto tra i due c’è, ma non è tale da rendere necessaria la concessione della massima punizione.
Al 32’, inaspettatamente la Samb passa in vantaggio: Michele Santoni, fino a quel momento un po’ in ombra, si fa una ventina di metri di campo sull’out di sinistra per poi pennellare al centro un cross al bacio sul quale si avventa Martini. Il bomber di Gradara indovina un tiro al volo di destro che si spegne sul ‘sette’ della porta difesa da Bianchi. E’ l’1-0 per l’esplosione del ‘Riviera’.
Prende coraggio la squadra di Tuccella che lascia da parte qualche timore reverenziale di troppo per proporsi in avanti con più convinzione, ma nello spazio di una decina di minuti gli ospiti riescono a ristabilire la parità. Al 41’ Prisciandaro approfitta di una confusa azione in area di rigore rossoblù, si impossessa della sfera grazie anche ad un tentativo di far scattare la trappola del fuorigioco mal riuscito, ma Rosati para. Azione in fotocopia dopo appena 60 secondi, stavolta pero l’ex Martina no perdona.
Il bomber grigiorosso torna protagonista a inizio ripresa, quando, al 49’, realizza il rigore concesso dall’arbitro Rodomonti per l’atterramento di Garzon da parte di Femiano. Seconda ‘tegola’ per i rossoblù dopo 3 minuti, quando Paolucci viene spedito anzitempo a farsi la doccia per un fallo da dietro su Tabbiani. Samb in 10 uomini. Gazzola sale a centrocampo, Mattia Santoni si accentra al fianco di Tedoldi. Aiutata dal consueto generosissimo sostegno del pubblico di casa, i rivieraschi, punti nell’orgoglio, mostrano i denti: al 60’ arriva il pari grazie ad un bel recupero di Irace su Tabbiani (tradito dal terreno scivoloso): il difensore rossoblu serve Martini che viene però ingenuamente trattenuto per la maglia da Rossigni. Rigore che lo stesso bomber di Gradara batte in maniera magistrale. Palla da una parte, portiere dall’altra. 2-2.
Al 67’ la mossa che cambia le sorti della partita, anche in virtù del grosso dispendio di energie di una Samb che dopo il pareggio prova addirittura a tentare la via del gol del sorpasso: entra Campolonghi (in luogo di Dall’Igna), mister Roselli sceglie la soluzione del tridente offensivo ed il campo gli dà ragione. Proprio dai piedi dell’attaccante grigiorosso, servito da Coti, nasce la rete del 3-2 ospite (73’). La palla giunge a Prisciandaro, lasciato inspiegabilmente solo: depositare la sfera in rete è un gioco da ragazzi per uno degli attaccanti più prolifici del panorama calcistico nostrano.
La Samb da quel momento alza bandiera bianca. Il poker lombardo arriva all’80’ – dopo un pericoloso colpo di testa di Tabbiani su corner battuto da Marchesetti – sempre per merito di Campolonghi che semina il panico nell’area di rigore avversaria e scocca un tiro ribattuto dalla retroguardia sambenedettese; la palla giunge sui piedi di Marchesetti che ha così la possibilità di coronare una buona prestazione personale timbrando il cartellino dei marcatori.
Cala il sipario sul ‘Riviera’, non prima però di aver ammirato la piacevole scena di una Samb sotto la Nord a fare il pieno di applausi. In attesa di buone nuove (il nome del nuovo allenatore su tutti) possiamo accontentarci.