Giuseppe Ricci*
Gli imprenditori turistici balneari della Riviera delle Palme, con la manifestazione di protesta del 29 luglio, hanno ottenuto un vero ed indiscusso successo. Lo sciopero indetto ha dimostrato compattezza e capacità organizzativa dei operatori, dato che oltre il 90% delle concessioni demaniali della Riviera ha chiuso tutti gli ombrelloni. E’ stato riscontrato il coinvolgimento di tutti i bagnanti, che hanno sopportato una delle giornate più calde della stagione. Quello ottennuto è un successo fortemente voluto , raggiunto attraverso il solo passa parola e con la convinzione di protestare per una giusta causa. Noi dobbiamo insistere e continuare a chiedere lo stralcio definitivo del provvedimento che aumenta il canone demaniale del 300% perché sarà impossibile pagare le ciifre richieste senza fare danni enormi all’economia turistica balneare. Data la crisi in atto, che attanaglia tutto il settore, dobbiamo rivendicare e continuare a chiedere con forza la giusta applicazione della 494 del 93 adottata con D.M. 342 del 98.
Se tutti pagassero il giusto canone e non ci fossero più i troppo furbi che lo evadono totalmente o parzialmente, lo Stato avrebbe il giusto gettito o certamente un gettito superiore, risolvendo così totalmente il problema che ha di fare cassa.
Noi siamo assolutamente contro coloro che propongono la soluzione di far pagare molto di più i piccoli e medi concessionari a favore delle grandi e maga concessioni. Quindi “ri-chiudiamo l’ombrellone contro l’aumentane” sperando che questo diventi il tormentone dell’estate su tutte le spiagge fino ad ottobre, tenuto conto del successo ottenuto nella nostra riviera e sopratutto visto la piena adesione dei bagnanti, i quali hanno capito che alla fine saranno loro stessi le vere vittime dell’aumentone. Ci aspettavamo un maggiore interessamento dalle forze politiche nazionali, regionali e provinciali ma fino ad oggi non abbiamo avuto nessuna notizia rassicurante che assicuri un impegno fattivo da parte dei nostri rappresentanti politici, sia della maggioranza di governo sia dell’opposizione. Comunque noi speriamo e siamo convinti che subito dopo le vacanze non mancheranno di farsi sentire e che li abbiamo dalla nostra parte per scongiurare l’applicazione di un pericoloso balzello che penalizzerebbe tutti. Sarebbero infatti danneggiati residenti, turisti, lavoratori del settore turistico balneare e di tutto l’indotto collegato ad esso, senza pensare alla perdita di competitività delle nostre bellissime coste che stanno sempre più perdendo terreno proprio a causa dei costi esasperati della nostra vacanza al mare. Non è cosi che possiamo tornare a competere nel settore turistico balneare (industria tra le più fiorente nel mondo), dove tutti oramai danno il meglio di se stessi a prezzi sempre più competitivi.
Oggi in Italia non abbiamo bisogno di penalizzazioni ma di incentivi , per valorizzare gli 8.000 chilometri di bellissima costa.
Ribadiamo che la soluzione non può assolutamente essere quella di mettere in ginocchio le piccole e medie imprese turistiche balneari, motore principale della nostra offerta turistica nazionale, aumentando il canone demaniale del 300%. Attendiamo le dovute risposte con atti parlamentari prima della fine dell’estate, non più tardi delle prossime elezioni. *Imprenditori Turistici Balneari Marche