*Quello che ho in questi giorni sulla stampa è la riconferma che noi imprenditori turistici balneari (non è una nuova sigla sindacale) siamo diametralmente opposti alle posizioni che le associazioni di categoria stanno portando avanti. Noi ribadiamo e siamo convinti sulla necessità di una abrogazione dei commi contenuti della legge che prevedono l’aumento astronomico ed anacronistico del 300% (che se prorogato e non modificato rischieremmo per il 2006 di pagare undici volte il canone demaniale più interessi e tasso d’inflazione), soprattutto in un momento dove stiamo vedendo l’apice di crisi economica maturata in questi ultimi anni.
Per questo confermiamo la nostra posizione e se non otterremo delle risposte certe daremo ulteriori segni tangibili evidenziando il disagio che si avverte sulle nostre spiagge: chi chiede un ulteriore slittamento del provvedimento chiede in pratica di prolungare l’agonia di un settore che è stato e potrà tornare ad essere ancora trainante per l’economia locale e nazionale e per tutto il mondo del lavoro collegato ad esso ed al suo indotto.
Bisogna per questo manifestare affinché tutti facciano la loro parte: imprenditori, bagnanti, cittadini comunque esasperati dalla situazione ma soprattutto le associazioni di categoria che, se vogliono ancora rappresentarci, devono scendere in spiaggia con noi, per far capire alla politica che così come vogliono penalizzare il settore turistico balneare non potremmo più competere.

Grazie per l’attenzione
Giuseppe Ricci, concessionario di spiaggia